giovedì 3 settembre 2015

SME

SME

CULTURA D'ESTATE 87


Buongiorno a tutti. La nostra rubrica sia avvia verso la fine, e io voglio farvi conoscere un'iniziativa: the incipit. Se provate a cercare su google fate clic sul primo risultato. Qui si possono leggere storie e si possono scrivere, e si fanno anche interessanti competizioni. Ho iniziato un mio racconto, anche se non mi ci sono poi impegnato troppo. Questo è quello che ho scritto. Se vi interessa commentate e andate al link che c'è in fondo all'articolo.
NB: c'è un'interessante novità che permette ai lettori di suggerire la modalità migliore di continuare le storie, e l'autore, in teoria, dovrebbe obbedire. Come volete che la mia storia continui? Fatemelo sapere! Basta crocettare l'opzione che più vi aggrada. Sono al secondo episodio e bisogna farne dieci.

SME, come tutto ebbe inizio”Un u

Un’Unione Europea compatta! Questo serve a noi! Un’associazione che racchiuda tutti i troppi trattati istituiti in decine di anni, un qualcosa di fantastico, di quasi irreale, talmente perfetto che i cittadini non sapranno nulla, vedranno solo che le cose inizieranno a migliorare e voteranno nuovamente il vostro governo!”.
Era un freddo pomeriggio di metà novembre quando le fallaci parole dell’impostore scelto dalla SME per convincere i governi a siglare il più grande trattato della storia europea.
Lui lo sapeva, tutto quello che avrebbe dovuto fare sarebbe stato arrivare lì, fare il suo discorso con la scaletta che gli avevano proposto, ovviamente tutte cose false, ma a lui nulla importava, dopo avrebbe ricevuto la sua quota, e se necessario, avrebbe tenuto altri discorsi.
Ma ciò non è stato necessario, perché quella sera tutti i ventotto stati del’UE sottoscrissero il trattato che per sempre avrebbe limitato tutti i governi, in un circolo sempre più esteso, i cui venti saranno sempre più agitati, sì, ogni giorno di più, fino a creare un vortice, un vortice con la spirale senza fine del debito.
Ma questo ai grandi che controllano l’Europa non interessa: per loro c’è solo il potere: l’essere rivotati ancora significa avere tutto! Poi il non conoscere le vere conseguenze della siglatura del trattato non sembra avere interessato qualcuno, per la fortuna del presentatore di turno. Inoltre tutti gli affari burocratici e tutte le scartoffie se ne sarebbero andati con una semplice firma. Semplice, no?
Il governo della Germania sembra il più consapevole, forse conosceva già le conseguenze? Forse aveva accordi particolari? Ed  proprio la Germania a fare più sponsor al programma di lavoro.
Quel giorno a Strasburgo tutti si chiedevano: “Ma chi saranno mai questi grandi signori della SME?” O ancora: “Di che nazionalità saranno?”, ma le risposte sembrano destinate a non vedere la luce, non certo quella della verità.
Scrive De Andrè: “Si sa che la gente da buoni consigli, quando non può dare il cattivo esempio”, così certo tutti presero a trattare con gli stati presenti, proprio lì, nel parlamento stesso, sotto gli occhi di tutti e della SME, che fissa inerte ma non inerme ogni singola mossa di ogni cittadino europeo con le telecamere invisibili istituite maliziosamente dal trattato in questione.
I cittadini non seppero nulla, quella doveva essere una semplice riunione per stipulare un trattato sulle zone di carico scarico merci navali qua in Europa.
L’aria è quella dell’ottimismo quando i politici si apprestano a tornare ai loro paesi. Tutti si lasciano con ambiziose promesse di altri trattati, di speciali alleanze, aiuti tra paesi a stringere ancora di più i legami, quando mai messi a rischio dai movimenti anti UE, sempre più dilagati tra i semplici civili.
Ben presto le cose in ogni paese dell’Europa finirono per migliorare. La recessione si fermò per ogni paese: Grecia, Spagna, Italia, dappertutto. L’Europa è un centro fiorente di capitalismo che basa tutto sulle conquiste in ambito economico sui più deboli, e ben presto l’euro diventa la moneta di gran lunga più importante rispetto a tutte le altre messe assieme, che ricevono un’incredibile svalutazione. La Banca Centrale Europea diventa la più importante Banca a livello mondiale, il cui andamento soggioga tutte le altre bande.
I soldi sì, continuano ad arrivare dalla SME, misteriosi assegni, concessioni, che i vari paesi ricevevano direttamente in parlamento, non tramite posta, ma da un postino di turno incaricato, uno per ogni paese. Sembra anzi che per ogni paese ci siano molti addetti della SME a controllare la situazione. 
Dove hanno preso tutte queste cose e tutto questo potere?” era la domanda principale sulla bocca di tutti i parlamentari, ora sorridenti, per via degli stipendi aumentati. Ma la domanda sembrava cadere nel vuoto, nessuno pareva darci veramente importanza, perché i risultati erano quelli, tangibili, e tutto il resto, che importanza aveva?
Insomma, le cose, per l’UE, non erano mai andate così tanto bene, che intanto era arrivata ad includere anche altri paesi, su grande richiesta: la Svizzera, i paesi Baltici, la Russia, Israele, e tutti ne traevano vantaggio. Solo chi era geograficamente fuori dall’Europa non poteva entrare a far parte di questa unica grande madre delle organizzazioni e delle benevolenze.
Chi verrà a conoscenza dell'esistenza della SME?
  • Proponete voi (0%)
  • Un paese intero nel quale un parlamentare si lascia sfuggire una parola di troppo (100%)
  • Un gruppo di civili (0%)
Episodi:12Next
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  • COME TUTTO EBBE UNA SVOLTA
Come sapete la SME deve essere tenuta nascosta ad ogni popolo.
Un parlamentare polacco, tuttavia, in un’intervista si lascia sfuggire qualche parola di troppo che collega molti dei fatti che stavano accadendo nell’ultimo periodo.
L’intervista divenne famosissima e subito censurata dal governo, ma la Polonia già sapeva. Nulla, tuttavia, sarebbe dovuto trapelare all’estero.
D’altro canto neppure i politici la sapevano davvero tutta, sulla SME, e lui aveva solo detto, in tutta sincerità, quel che sapeva, ora il popolo aveva sete di informazioni, il popolo colto sicuramente.
Dunque si sentiva il bisogno specifico di risolvere il tutto.
Ma chi si nasconde veramente dietro la SME? 
Il trattato reale, che avevano solo i funzionari della stessa, sanciva gravi limitazioni di libertà ad ogni singolo stato. I soldi ora erano prestati, ma la moneta sonante producibile veniva ridotta di quantità. In particolare ogni stato deve pagare pesanti tangenti a questo misterioso organo.
Per il resto, era tutto apparenza, e le apparenze sono tutto. Ma tutto, prima o poi, ha una fine.
Dunque il gruppo dei nostri eroi, che adesso andremo a conoscere si fa avanti.
I giovani di oggi sono incredibilmente telematici. Tra di essi vi è un hacker di diciassette anni, un vero e proprio stratega di diciannove anni. E un atleta della medesima età.
Dunque è necessario aprire una parentesi su di loro.
Erano in un bar, a chiacchierare amabilmente del più e del meno, quando sentirono l’intervista, presentata in tutti i telegiornali polacchi, delle parole di troppo del politico.
Non giungerà infine un solo giorno in cui loro non si siamo impiegati ad avere informazioni.
Questo è quanto  avvenuto dopo.
Ragazzo informatico(17): Alesky
Ragazzo atletico(19): Jacec
Ragazzo stratega(19): Rafael
Alesky: “Ragazzi, siete riusciti ad ottenere qualche informazione=
Jacec: “Hei, l’informatico qua sei tu, noi ci limitiamo ad agire”
Alesky: “Sì, a su internet è tutto censurato, sono dovuto andare a cercare le informazioni sul deep web. E’ davvero difficile distinguere i falsi complottari da chi dice il vero, Rafael, dammi una mano”
Rafael: “Dimmi tutto”
Alesky: “Su questa chiavetta USB troverai tutti gli articoli più rilevanti che sono riuscito a reperire. Ci sono stato tutta la notte”
Jacec: “Ah ah, sì, grazie tanto di rendermi partecipe! Non possiamo analizzarli qua assieme? O sono considerato proprio lo scemo del villaggio?”
Alesky: “Hai ragione, allora vorrà dire che ve li farò leggere. Ma non qui, c’è troppa gente, venite a casa mia”
I ragazzi si incamminarono. Sulla strada poterono osservare tutti i progressi fatti dalla tecnologia: davvero incredibili. Quei megaschermi sui palazzi prima erano fantascienza, o cose possibili solo a New Jork, non di certo lì, a Stettino.
Il progresso può significare mille e mille cose diverse e apporta positività e negatività. Se le prime sono tangibili e appajono all’occhio di tutti, le seconde sono più difficili. Certo, prima fra tutte troviamo la SME, ma non ci pare che stiamo andando perdendo la nostra cultura, la nostra vera identità.
Pensiamo a quanto è stato fatto negli ultimi tempi. Anche solo ai telefoni cellulari di ultima generazione, senza i quali le persone sarebbero in gravi difficoltà di continuare a condurre una normale esistenza. I libri, sempre più screditati, il valore critico che va perso(In molti se ne sono davvero lavati le mani quando sono venuti a sapere di un qualcosa di malefico come la SME, tuttavia non sembra che si faccia molta leva su questi argomenti, quanto su altri futili, come per sdrammatizzare qualcosa che non appare più come un dramma, ma che appare come un fatto del quale non importa più nulla a persona alcuna.
Non sarebbe stato d’altronde troppo evidente bruciare, in uno scenario da Farenheit 451 tutti i libri sulla faccia della terra? Non si sarebbero opposte tante persone(Non per il libro, ma per il fuoco utilizzato, oramai vi è una stigmatizzazione di quanto associabile alla violenza). Dunque quale metodo migliore per fare scomparire lentamente un qualcosa al fine di ottenere lo stesso risultato? Qualcosa di perfetto.
Il valore della cultura, tuttavia, non è andato completamente perso, ma appartiene veramente a pochi eletti, e i nostri tre ragazzi sono tra questi.
Nelle prossime indagini li vedremo veramente all’opera, e intanto, possiamo fare un pensierino sul fantasy e sulla fantascienza che ora, mentre io vi scrivo voi leggete, che potrebbero non essere così lontani dalla realtà.
Come procederanno le indagini?
  •  I ragazzi analizzano tutte le possibilità attraverso gli articoli e ipotizzano la maniera in cui agire
  •  I ragazzi iniziano a spiare chi ha potere
  •  Proponete voi
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