sabato 4 ottobre 2014

I CRIMINALI SIAMO NOI

Come promesso ecco l'articolo esterno.
Questa è l'introduzione a tutto il discorso della criminalità, che potremo affrontare le prossime settimane nei prossimi articoli, nel frattempo, ecco pubblicarvi qua di seguito un piccolo saggio che avevo scritto a riguardo.

I criminali siamo noi

Osservazioni e considerazioni sui crimini dei giorni nostri


Davide Fassola



















Introduzione

Questo libro vuole avere l'obiettivo di diminuire la criminalità nel mondo. Ovviamente ciò è impossibile, ma mi vergognerei di non averci neppure provato.
Dopo avere brevemente introdotto l'argomento da trattare, analizzeremo i casi più comuni di criminalità poco grave, fino ad arrivare ai casi di omicidio ed altro.
Io non sono in grado di fare analisi troppo dettagliate, infatti questo saggio deve gettare il seme, per studi di gente più competente di me.
Spero che la storia, quando avrà tempo, potrà occuparsi anche di storia contemporanea, spero che la psicologia, quando avrà tempo, dia una mano alla sociologia per capire e risolvere in maniera celere i problemi del giorno d'oggi.

L'autore
















Parte prima

Si parla tanto di cronaca ai nostri telegiornali.
A volte le ragazze hanno paura ad uscire da sole di notte per paura di essere assalite da malviventi.
La verità è che i criminali siamo noi.
I criminali sono persone, esattamente come noi, che, per caso, o per qualcosa di insito nella loro natura, hanno deciso di scegliere una strada sbagliata e di recare danno alla comunità.
In questo saggio, analizzeremo alcuni comportamenti “criminali” che abbiamo noi nella nostra vita quotidiana, un qualcosa di cui neppure ci accorgiamo, tanto questi comportamenti si sono insediati in noi, e quindi non proviamo alcun senso di colpa.
Ora vediamo un po' come sarebbe il mondo senza criminalità.
Immaginate gente che non ha paura ad uscire delle proprie case, che può confidare tutto a tutti perché tanto è sicura che così non ha nulla da perdere, immagina più solidarietà, immagina quello che ti viene in mente quando dico:”Immagina che i crimini siano fantasia”.
Questa è una visione fantastica e purtroppo appare sempre più impossibile che tutto ciò accada.
Ne è a testimonianza la città di Tokyo: i suoi abitanti fino agli anni 60' non chiudevano neppure la porta di casa e le serrature erano pressoché inesistenti, poi, con l'immigrazione ed altri fenomeni umani, è oramai impensabile andare a dormire la notte lasciando aperta la porta della propria casa agli altri trentatré milioni di abitanti, più della metà degli abitanti dell'intera Italia.
Quindi ci stiamo allontanando ancora di più da questa visione del mondo.
Tuttavia c'è gente che già la conosceva e poi ha cercato di farla diffondere poiché il resto del mondo prendesse coscienza di quel che succede, ne è una testimonianza ad esempio il film francese del 1996 “Il pianeta verde” che consiglio a tutti i miei lettori.
L'umanità sarebbe organizzata in villaggi autonomi in cui ognuno svolge il proprio lavoro gratis per scambiare i propri prodotti lavorativi con gli altri.
I criminali, quasi inesistenti, non ci guadagnano proprio nulla, per esempio, a rubare, perché tanto se lo facessero sarebbero immediatamente espulsi dalla comunità, il famoso vecchio concetto di esilio.
Siamo qui a parlare di aria fritta? E' ora di dare una risposta decisiva, tanto per concludere il discorso e tirare le fila:
è possibile vivere nella maniera qui sopra descritta, tuttavia l'umanità deve crederci, solo questo.



















Parte seconda
alla risoluzione dei problemi

Atto primo: per la miseria, osserviamo i nostri comportamenti
Non è poi così difficile risolvere i problemi, ma la prima cosa da fare è trovarli.
Probabilmente nel corso della nostra vita ci saremo accorti diverse volte di stare sbagliando, a prescindere dell'ammissione o meno.
Tanti però hanno deciso di trovarsi una giustificazione, un po' come la facola de “La volpe e l'uva” di Esopo.

Un esempio
Saliamo in ascensore.
Qui troviamo le pareti tutte rigate, come se qualcuno avesse passato insistentemente una chiave.
Vogliamo dimostrare se è davvero così e quindi passiamo anche noi la chiave, e viene segnata un'altra linea.
Tanto qui è pieno di linee”

L'errore
Spesso con questi piccoli atti di criminalità rischiamo di incastrarci da soli, perché spesso le cose si fanno senza pensare abbastanza, e questo sempre e dovunque, purtroppo.

Un esempio(Vero)
Un diciottenne ha appena imparato a firmare.
Essendo un po' egocentrico apprezza molto la sua stessa firma e coglie spesso occasioni di scriverla da qualche parte.
Arriva a vantarsi a tal punto da prendere un grosso pennarello, o forse uno spray, ed inizia, di notte, a scriverla sulla parete di un ponte, non contento, poi imbratterà anche la parete sinistra. E di che cosa? Della propria firma! Cioè quando chi di competenza dovrà individuare che è stato potrà dire: “Questo ci ha messo anche la firma”.
A quel punto, il firmatario, sempre che non sia stato riconosciuto prima da qualche conoscente, non pensa a quel che ha fatto e continua a fare la sua firma. Quindi verrà scoperto, probabilmente, perché il mondo è talmente pazzo che potrebbe fregarsene direttamente.
Potrebbe invece accorgersi di ciò che ha fatto e quindi cambiare firma.
Cambiare lo stesso autografo di cui andava tanto fiero... quindi ci “perderebbe” comunque.

Facciamo cogliere
Facciamo capire agli altri quando sono in errore, e non vergogniamoci di farlo, il mondo è anche nostro.
L'amico potrebbe non esserci riconoscente, e allora forse non è un vero amico, o potrebbe accorgersi di quel qualcosa di cui non si era mai accorto prima.

Non mentiamoci da soli
Il celeberrimo concetto del non raccontare bugie a sé stessi.
A forza di raccontarci frottole, infatti, poi, come la sociologia può testimoniare, finiremo in una condizione in cui non riusciremo più a distinguere il vero dal falso, essendoci noi creati una realtà parallela.
Questa è forse una delle fasi più difficili dopo quella dell'individuare l'errore.
Voi dovete semplicemente pensare a quel mondo tanto perfetto descritto nella prima parte, dovete pensare ai vostri possibili errori e che la vostra vita potrebbe essere rovinata.
A questo punto forse sarà un po' meno difficile.
Specialmente per gli anziani questa fase di autocritica potrà sembrare strana, infatti loro sono abituati da tempo a non obbedire più ad alcuno.
Non so che altro consigliare se non fare finta di essere tornati piccoli e stare imparando le regole, prendetela come una specie di ripasso che vi porterà a migliorare.

La soddisfazione
Capperi, sono riuscito ad accorgermi di un mio errore e mi sono spinto a tal punto da distruggere i miei demoni e riuscire a risolvere quella cosa che era insita in me da parecchi anni.
Sono stato molto bravo ed è una grande soddisfazione.

Il mondo più pulito
Anche un mondo fatto di ascensori come nuovi e di muri non sporchi può essere più bello da vivere.
Sembrano tutte cavolate, eppure, quanta rabbia fa passare in Cina e vedere quanto rispetto si ha per il suolo pubblico e poi vedere i turisti cinesi che vengono in Italia e rimangono scandalizzati da tali comportamenti?

Per i ladri
Quando ero all'asilo rubai un libro, che probabilmente se l'avessi chiesto gentilmente me l'avrebbero anche regalato.
Lo vidi in una stanza e ne rimasi attratto, dopo averlo rubato mi accorsi che invece non era per nulla interessante, anche perché non sapevo ancora leggere bene e non vi erano molte immagini. Tuttavia, per non dare a vedere il fatto tenni lo stesso quel libricino.
Poi, quando avevo tipo undici o dodici anni ho donato tutti i giocattoli che non mi servivano più a quella scuola materna.
Ho così scoperto che donare è molto più bello che rubare.
Tuttavia qualora qualcuno fosse in difficoltà economiche capisco che donare non è facile, e la cattiva strada è messa maggiormente in evidenza.
Ma pensate di essere “beccati”, quindi segnalati alla polizia, che vi farà sì pagare la vostra sanzione, magari non troppo alta, ma vi segnalerà a vita.
Sono queste le persone malviste dalla società.
Secondo voi, vale la pena fare tutto ciò per così poco?
Pensate anche quanto così sarete in pace con voi e non sempre con quell'ansia che è caratterizzante.
Pensate di abbandonare il vostro stile di vita.
Wow, come sarebbe bello.
Il punto è sempre trovare e riconoscere l'errore e convincersi sul da farsi.

Per gli assassini
Forse è stato quell'attimo di pazzia, forse non lo sapete neppure voi eppure è accaduto.
Avete falciato la vita di una persona, e la vita è una di quelle poche cose che non potranno essere sostituite.
Ora dovrete scontare la vostra pena, che sicuramente non sarà leggera.
Quando invece voi non venite trovati, le indagini vanno avanti per anni, e appena viene trovato un sospetto, forse proprio voi, la vita di questo viene completamente distrutta.
Tutti i giornalisti sono su di voi per strappare almeno una parola a quel mostro che prima aveva una vita in apparenza normale.
E' tutto così brutto, quasi non sembra vero, ora si è proprio segnati a vita, e anche qualora voi doveste essere liberi, tutti avranno paura di voi e non vi rispetteranno, anche se avete deciso di cambiare.
Non uccidete più.
La vita è così bella che non può essere deciso da un simile se continuare a vivere o morire, e non si potrebbe neppure decidere una cosa del genere da soli.
Così è come se aveste ucciso due persone: la vittima e voi stessi, che non avrete mai più la vita di prima.
Ne vale forse la pena?
Ricordate questa frase di Confucio nei momenti di rabbia e dolore, quando tutto sembra irrisolvibile:”Se c'è rimedio, perché te la prendi? E se non c'è rimedio, perché te la prendi?”
Studiate su di voi, prendete appunti, non serve tanto il carcere quanto il vostro miglioramento personale, la vostra crescita individuale, questo contribuirà alla buona condotta e all'emersione del detenuto modello.
La vita non è finita, potete rimediare e dare tanto affetto, e potrete riceverne altrettanto.
Pensate, immaginate perlomeno una vita diversa dalla vostra.
Ecco, ora che l'avete immaginata vi sembra quantomai irraggiungibile, tuttavia questa è una bugia che voi raccontate a voi stessi: qui ho illustrato come fare, basta solo convincervi, basta crederci, e uscirete vittoriosi dalla vostra sfida e avrete ucciso l'unica cosa da uccidere: la malignità.

Magari ad alcuni di voi queste continueranno a sembrare parole, altri magari già sapevano tutto ciò, ma si può fare tutto, ripeto: basta convincersi e trovare le proprie valide motivazioni trovare un motivo per cui continuare a vivere, e questo lo potete conoscere solo voi.

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