Come promesso ecco l'articolo esterno.
Questa è l'introduzione a tutto il discorso della criminalità, che potremo affrontare le prossime settimane nei prossimi articoli, nel frattempo, ecco pubblicarvi qua di seguito un piccolo saggio che avevo scritto a riguardo.
I
criminali siamo noi
Osservazioni
e considerazioni sui crimini dei giorni nostri
Davide
Fassola
Introduzione
Questo
libro vuole avere l'obiettivo di diminuire la criminalità nel mondo.
Ovviamente ciò è impossibile, ma mi vergognerei di non averci
neppure provato.
Dopo
avere brevemente introdotto l'argomento da trattare, analizzeremo i
casi più comuni di criminalità poco grave, fino ad arrivare ai casi
di omicidio ed altro.
Io
non sono in grado di fare analisi troppo dettagliate, infatti questo
saggio deve gettare il seme, per studi di gente più competente di
me.
Spero
che la storia, quando avrà tempo, potrà occuparsi anche di storia
contemporanea, spero che la psicologia, quando avrà tempo, dia una
mano alla sociologia per capire e risolvere in maniera celere i
problemi del giorno d'oggi.
L'autore
Parte
prima
Si
parla tanto di cronaca ai nostri telegiornali.
A
volte le ragazze hanno paura ad uscire da sole di notte per paura di
essere assalite da malviventi.
La
verità è che i criminali siamo noi.
I
criminali sono persone, esattamente come noi, che, per caso, o per
qualcosa di insito nella loro natura, hanno deciso di scegliere una
strada sbagliata e di recare danno alla comunità.
In
questo saggio, analizzeremo alcuni comportamenti “criminali” che
abbiamo noi nella nostra vita quotidiana, un qualcosa di cui neppure
ci accorgiamo, tanto questi comportamenti si sono insediati in noi, e
quindi non proviamo alcun senso di colpa.
Ora
vediamo un po' come sarebbe il mondo senza criminalità.
Immaginate
gente che non ha paura ad uscire delle proprie case, che può
confidare tutto a tutti perché tanto è sicura che così non ha
nulla da perdere, immagina più solidarietà, immagina quello che ti
viene in mente quando dico:”Immagina che i crimini siano fantasia”.
Questa
è una visione fantastica e purtroppo appare sempre più impossibile
che tutto ciò accada.
Ne
è a testimonianza la città di Tokyo: i suoi abitanti fino agli anni
60' non chiudevano neppure la porta di casa e le serrature erano
pressoché inesistenti, poi, con l'immigrazione ed altri fenomeni
umani, è oramai impensabile andare a dormire la notte lasciando
aperta la porta della propria casa agli altri trentatré milioni di
abitanti, più della metà degli abitanti dell'intera Italia.
Quindi
ci stiamo allontanando ancora di più da questa visione del mondo.
Tuttavia
c'è gente che già la conosceva e poi ha cercato di farla diffondere
poiché il resto del mondo prendesse coscienza di quel che succede,
ne è una testimonianza ad esempio il film francese del 1996 “Il
pianeta verde” che consiglio a tutti i miei lettori.
L'umanità
sarebbe organizzata in villaggi autonomi in cui ognuno svolge il
proprio lavoro gratis per scambiare i propri prodotti lavorativi con
gli altri.
I
criminali, quasi inesistenti, non ci guadagnano proprio nulla, per
esempio, a rubare, perché tanto se lo facessero sarebbero
immediatamente espulsi dalla comunità, il famoso vecchio concetto di
esilio.
Siamo
qui a parlare di aria fritta? E' ora di dare una risposta decisiva,
tanto per concludere il discorso e tirare le fila:
è
possibile vivere nella maniera qui sopra descritta, tuttavia
l'umanità deve crederci, solo questo.
Parte
seconda
alla
risoluzione dei problemi
Atto
primo: per la miseria, osserviamo i nostri comportamenti
Non
è poi così difficile risolvere i problemi, ma la prima cosa da fare
è trovarli.
Probabilmente
nel corso della nostra vita ci saremo accorti diverse volte di stare
sbagliando, a prescindere dell'ammissione o meno.
Tanti
però hanno deciso di trovarsi una giustificazione, un po' come la
facola de “La volpe e l'uva” di Esopo.
Un
esempio
Saliamo
in ascensore.
Qui
troviamo le pareti tutte rigate, come se qualcuno avesse passato
insistentemente una chiave.
Vogliamo
dimostrare se è davvero così e quindi passiamo anche noi la chiave,
e viene segnata un'altra linea.
“Tanto
qui è pieno di linee”
L'errore
Spesso
con questi piccoli atti di criminalità rischiamo di incastrarci da
soli, perché spesso le cose si fanno senza pensare abbastanza, e
questo sempre e dovunque, purtroppo.
Un
esempio(Vero)
Un
diciottenne ha appena imparato a firmare.
Essendo
un po' egocentrico apprezza molto la sua stessa firma e coglie spesso
occasioni di scriverla da qualche parte.
Arriva
a vantarsi a tal punto da prendere un grosso pennarello, o forse uno
spray, ed inizia, di notte, a scriverla sulla parete di un ponte, non
contento, poi imbratterà anche la parete sinistra. E di che cosa?
Della propria firma! Cioè quando chi di competenza dovrà
individuare che è stato potrà dire: “Questo ci ha messo anche la
firma”.
A
quel punto, il firmatario, sempre che non sia stato riconosciuto
prima da qualche conoscente, non pensa a quel che ha fatto e continua
a fare la sua firma. Quindi verrà scoperto, probabilmente, perché
il mondo è talmente pazzo che potrebbe fregarsene direttamente.
Potrebbe
invece accorgersi di ciò che ha fatto e quindi cambiare firma.
Cambiare
lo stesso autografo di cui andava tanto fiero... quindi ci
“perderebbe” comunque.
Facciamo
cogliere
Facciamo
capire agli altri quando sono in errore, e non vergogniamoci di
farlo, il mondo è anche nostro.
L'amico
potrebbe non esserci riconoscente, e allora forse non è un vero
amico, o potrebbe accorgersi di quel qualcosa di cui non si era mai
accorto prima.
Non
mentiamoci da soli
Il
celeberrimo concetto del non raccontare bugie a sé stessi.
A
forza di raccontarci frottole, infatti, poi, come la sociologia può
testimoniare, finiremo in una condizione in cui non riusciremo più a
distinguere il vero dal falso, essendoci noi creati una realtà
parallela.
Questa
è forse una delle fasi più difficili dopo quella dell'individuare
l'errore.
Voi
dovete semplicemente pensare a quel mondo tanto perfetto descritto
nella prima parte, dovete pensare ai vostri possibili errori e che la
vostra vita potrebbe essere rovinata.
A
questo punto forse sarà un po' meno difficile.
Specialmente
per gli anziani questa fase di autocritica potrà sembrare strana,
infatti loro sono abituati da tempo a non obbedire più ad alcuno.
Non
so che altro consigliare se non fare finta di essere tornati piccoli
e stare imparando le regole, prendetela come una specie di ripasso
che vi porterà a migliorare.
La
soddisfazione
Capperi,
sono riuscito ad accorgermi di un mio errore e mi sono spinto a tal
punto da distruggere i miei demoni e riuscire a risolvere quella cosa
che era insita in me da parecchi anni.
Sono
stato molto bravo ed è una grande soddisfazione.
Il
mondo più pulito
Anche
un mondo fatto di ascensori come nuovi e di muri non sporchi può
essere più bello da vivere.
Sembrano
tutte cavolate, eppure, quanta rabbia fa passare in Cina e vedere
quanto rispetto si ha per il suolo pubblico e poi vedere i turisti
cinesi che vengono in Italia e rimangono scandalizzati da tali
comportamenti?
Per
i ladri
Quando
ero all'asilo rubai un libro, che probabilmente se l'avessi chiesto
gentilmente me l'avrebbero anche regalato.
Lo
vidi in una stanza e ne rimasi attratto, dopo averlo rubato mi
accorsi che invece non era per nulla interessante, anche perché non
sapevo ancora leggere bene e non vi erano molte immagini. Tuttavia,
per non dare a vedere il fatto tenni lo stesso quel libricino.
Poi,
quando avevo tipo undici o dodici anni ho donato tutti i giocattoli
che non mi servivano più a quella scuola materna.
Ho
così scoperto che donare è molto più bello che rubare.
Tuttavia
qualora qualcuno fosse in difficoltà economiche capisco che donare
non è facile, e la cattiva strada è messa maggiormente in evidenza.
Ma
pensate di essere “beccati”, quindi segnalati alla polizia, che
vi farà sì pagare la vostra sanzione, magari non troppo alta, ma vi
segnalerà a vita.
Sono
queste le persone malviste dalla società.
Secondo
voi, vale la pena fare tutto ciò per così poco?
Pensate
anche quanto così sarete in pace con voi e non sempre con
quell'ansia che è caratterizzante.
Pensate
di abbandonare il vostro stile di vita.
Wow,
come sarebbe bello.
Il
punto è sempre trovare e riconoscere l'errore e convincersi sul da
farsi.
Per
gli assassini
Forse
è stato quell'attimo di pazzia, forse non lo sapete neppure voi
eppure è accaduto.
Avete
falciato la vita di una persona, e la vita è una di quelle poche
cose che non potranno essere sostituite.
Ora
dovrete scontare la vostra pena, che sicuramente non sarà leggera.
Quando
invece voi non venite trovati, le indagini vanno avanti per anni, e
appena viene trovato un sospetto, forse proprio voi, la vita di
questo viene completamente distrutta.
Tutti
i giornalisti sono su di voi per strappare almeno una parola a quel
mostro che prima aveva una vita in apparenza normale.
E'
tutto così brutto, quasi non sembra vero, ora si è proprio segnati
a vita, e anche qualora voi doveste essere liberi, tutti avranno
paura di voi e non vi rispetteranno, anche se avete deciso di
cambiare.
Non
uccidete più.
La
vita è così bella che non può essere deciso da un simile se
continuare a vivere o morire, e non si potrebbe neppure decidere una
cosa del genere da soli.
Così
è come se aveste ucciso due persone: la vittima e voi stessi, che
non avrete mai più la vita di prima.
Ne
vale forse la pena?
Ricordate
questa frase di Confucio nei momenti di rabbia e dolore, quando tutto
sembra irrisolvibile:”Se c'è rimedio, perché te la prendi? E se
non c'è rimedio, perché te la prendi?”
Studiate
su di voi, prendete appunti, non serve tanto il carcere quanto il
vostro miglioramento personale, la vostra crescita individuale,
questo contribuirà alla buona condotta e all'emersione del detenuto
modello.
La
vita non è finita, potete rimediare e dare tanto affetto, e potrete
riceverne altrettanto.
Pensate,
immaginate perlomeno una vita diversa dalla vostra.
Ecco,
ora che l'avete immaginata vi sembra quantomai irraggiungibile,
tuttavia questa è una bugia che voi raccontate a voi stessi: qui ho
illustrato come fare, basta solo convincervi, basta crederci, e
uscirete vittoriosi dalla vostra sfida e avrete ucciso l'unica cosa
da uccidere: la malignità.
Magari
ad alcuni di voi queste continueranno a sembrare parole, altri magari
già sapevano tutto ciò, ma si può fare tutto, ripeto: basta
convincersi e trovare le proprie valide motivazioni trovare un
motivo per cui continuare a vivere, e questo lo potete conoscere solo
voi.