lunedì 7 settembre 2015

IL SEGRETO

IL SEGRETO: SULL'ETICA

CULTURA D'ESTATE 90


SULL'ETICA



Il mondo va degenerando, e questo è appurato.
Non scriverò, in quanto segue, una semplice critica, ce ne sono già troppe, se ne sentono a bizzeffe e non si legge d'altro sui giornali: che noia! Anche se mi pare di vedere molte persone che, leggendo, non si stufano mai delle stesse tematiche, o di guardare sei volte al giorno il telegiornale.
Io non voglio però la solita minestra riscaldata, quindi oggi vi dirò di come poter ovviare a vari problemi, pur rimanendo nella mia ignoranza: sia chiaro, non ho nulla di più del giornalista che propone il solito articolo(Anzi, forse ho di meno), semplicemente penso che quanto segue, nella mia mancata modestia, possa essere utile anche ad una sola persona che non vi abbia pensato.
Sulla prima affermazione già molti mi potranno criticare e affermeranno che il mondo non sta affatto degenerando. Dipende dai punti di vista. Ci sono gli eterni ottimisti, e c'è chi ormai si è convinto della propria visione pessimistica, credendosi realista, e che difficilmente riesce a cambiare idea(Per Dio! Spero di riuscirci!).
Ma cosa significa veramente degenerazione? Sto parlando a vanvera o con cognizione di causa?
Pensiamo alla nostra cultura. In primis a quella mondiale, ma dato che ultimamente si pensa molto ai problemi del Bel Paese, parliamo proprio dell'Italia. Orsù, chi mi potrà negare tutti gli artisti che abbiamo avuto? Gli scienziati, gli scrittori, la storia che abbiamo scritto, le grandi civiltà che abbiamo ospitati. Ci siamo visti passare davanti il mondo! E non è poco!
Le persone, fino alla Belle Epoque italiana, che ha seguito di qualche decina di anni quella francese di fine Milleottocento, pensavano soltanto a mangiare e a sopravvivere, un po' come le altre specie animali, un mero istinto di sopravvivenza, o, come direbbe De André: “Delle specie di cinghiali laureati in matematica pura”.
Dopo la Belle Epoque, invece, l'importanza, oltre al lavoro, viene attribuita al tempo libero, utilizzato per divertirsi: nascono così le prime attrazioni(D'altronde, se ci pensiamo, è proprio in quegli anni che i fratelli Lumiere lavorano al cinema).
Oggi vediamo un buon 50% delle persone per la strada “attaccati” al cellulare. Non voglio discutere troppo: sarà per lavoro spesso, quella telefonata, ma non penso che proprio tutte lo siano. E i piaceri sono certo importanti, ma cavoli, un po' di equilibrio, almeno quando si cammina per la strada!
Gli elementi di cultura stanno diventando sempre più di nicchia. Pensiamo ai pienoni per ogni spettacolo teatrale, all'importanza della critica del pubblico e agli applausi: ora vi sono molte meno rappresentazioni e tanti altri elementi di cultura sono così: ormai rimasti puramente rappresentativi, perché la cultura ormai è altra.
Molti potranno obiettare che questa è soltanto evoluzione, che nel corso della storia è continua, ma come possiamo mettere a confronto il tempo passato a giocare a Ruzzle e quello passato a vedere il Nabucco?
Come possiamo pensare che in Italia vi siano quasi più scrittori che lettori?
Come possiamo pensare, infine, che ai telegiornali invece di parlare delle grandi guerre che affliggono i nostri giorno del NOSTRO mondo, parlano invece del piatto preferito di Justin Bieber?
L'opinione pubblica, ormai, è fortemente incentrata sui vari delitti: Jara, Chiara Poggi, Avetrana, sono oggi termini molto più conosciuti di Baudelaire, di Shakespeare, di Baratono, e che possiamo farci, noi?
La risposta da dare non è certo facile, ed esporla in un saggio breve di poche pagine pensando che sia completa non è certo opportuno, ma posso fornirvi alcune linee di pensiero su cui lascirvi avviare la vostra riflessione(D'altronde non tutti concorderebbero con la mia visione, ma vi sono fatti che son lì, son quelli, e non si può fare nulla per modificarli, perché su un albero c'è non si può dire che non sia presente).
Si potrebbe anche pensare che “Non è un mio problema”. Ma come? Ed è un tuo problema occuparti di quanto pesa il nuovo canarino di Paris Hilton?
La risposta potrebbe essere: “Sono informazioni che mi fanno piacere. Lavoro tutto il giorno e non voglio pensare alla biochimica, quando torno a casa”.
Benissimo, ognuno la pensa alla sua maniera. Sei liberissimo si sapere quanto pesa questo benedetto celebre canarino, ma devi essere a conoscenza dei problemi più grandi del nostro mondo!
Perché se il popolo è ignorante il sovrano può fare tutto quello che vuole!
Questo non significa dovere andare a teatro tutte le sere e neppure una volta rimanere a casa a vedere “Paperissima sprint”, significa avere quanto meno una visione d'insieme, significa avere un pensiero critico e sapere giudicare un dato operato.
Perché noi siamo gli elettori di questo paese. Dovremmo essere un minimo informati sul pensiero di chi votiamo, o ci piace solamente il suo cartellone elettorale? D'altronde oggi i politici spendono di più per il cartello elettorale(E per le tecniche di persuasione che dovrebbero agire in chi lo guarda, studiate da figure apposite), invece che diffondere la propria linea di pensiero.
Molti, oggi, pensano che i fatti siano molto più importanti dei pensieri. In una società sana come da modello aristotelico questo discorso non ha senso, perché se ad ogni azione corrisponde una reazione, questa corrisponderà anche ad un pensiero, perché anche quella è un'azione, e noi dobbiamo capire dalla maniera di parlare e di divulgare le proprie opinioni da parte di un politico, se quello andrà dritto ai fatti o continuerà ad arringare.
In somma, come ci dice il signor George Orwell: “Occorre un grande sforzo per vedere quanto abbiamo sotto il naso”, ed è proprio vero. E per vedere tutto, e dico proprio tutto, anche ciò che è invisibile all'occhio, occorre avere un pensiero critico che, negli ultimi tempi, si sta parecchio perdendo a discapito della cultura che ci caratterizza e che ora sembra uniformarci al modello importato americano(Ora non voglio criticarlo, ma sicuramente ve ne sono di più ricchi, e se ci pensate anche loro fanno autocritica: all'EXPO 2015 il loro tunnel finisce in un Mc Donald's e non ci credo che loro si siano voluti vantare di quella cultura infetta).
Abbiamo il diritto di pensarla come vogliamo, ma bisogna prima di tutto conoscere. E quando tutti gli abitanti di questo mondo conosceranno, ho idea che le cose funzionerebbero in maniera molto diversa(Molto migliore), e questo sottolinea che l'unico male del mondo è proprio l'ignoranza.
Insomma, restiamo umani.

TRADURRE IL LATINO

TRADURRE IL LATINO

CULTURA D'ESTATE 89 BIS

Carissimi, questa è l'ultima volta che ci parliamo a tu per tu su questo blog(Perlomeno suppongo, poi non si sa mai).
Ringrazio chi mi ha voluto lasciare il suo sostegno nei commenti,e ringrazio anche quei lettori silenziosi che, dalle statistiche, so che ci sono stati, sebbene in numero limitato.
Quest'estate ho avuto occasione di arricchirmi anche io, e se avessi dovuto fare anche un solo articolo interessante per una singola persona, be', il mio lavoro non sarà stato vano e posso ritenermi soddisfatto.
Sono consapevole che la qualità della mia scrittura è stata spesso bassa per via del poco tempo: dovevo presentarvi almeno un articolo al giorno, e mi interessavano più che altro i contenuti, ma il nostro percorso l'abbiamo fatto e, in linea di massima è stato lineare.
Non scordatevi di leggermi su Letteratura Rossa. A proposito! Parliamo un po' di questa prima di passare alla rifinitura dell'ultimo articolo(Che, se vi ricordate, ero stato costretto ad interrompere, e scusate se questi sono giorni di fuoco, proprio all'ultimo, ma domani avrò due esami scritti). Inizierò a pubblicare regolarmente a partire dal 14 di settembre, entro e non oltre le ore 21: 15(Può essere un orario adatto? Suggerite voi).
Sto inoltre lavorando ad inserire un podcast per registrare la mia voce e alla creazione di una chat.
Ricordo che sarò sempre disponibile con gli studenti che avranno bisogno di aiuto e dal 14 si organizzeranno veri e propri gruppi di lavoro.
Non fraintendetemi, io farò questa attività volentieri, ma mi costerà tempo(Parecchio!) e fatica, dunque entro settembre vorrei vedere commenti e partecipazione, altrimenti il lavoro che vado ad intraprendere non avrà senso e interromperò le attività fino a data da destinarsi.
Adesso non ha molto senso parlare di numeri, ma indicativamente servirebbero almeno 5 commenti ad ogni mia pubblicazione. O perlomeno il farsi sentire con i mi piace. Non che mi importi dei mi piace, ma è sintomo che a qualcuno queste cose servono, altrimenti sono qua come un deficiente a scrivere a vuoto e, con tutte le cose da fare, non ha molto senso.
Scusate per la presa di posizione.
Per ogni dubbio o domanda scrivetemi un bel commento.
Poi, giornata di oggi: qui vi finisco l'articolo, e poi pubblico quel famoso saggio sull'etica, classicamente, senza commento alcuno, sarà il cultura d'estate 90, l'ultimo, che seguirà di pochi minuti questo.
Per questo saggio ho dovuto lavorare parecchio(Come avrete intuito), dunque usatelo a vostro scopo personale, ma, per favore, non pubblicatelo in parte alcuna.
Qui ci salutiamo, e ci risentiamo, come già detto su letteratura rossa. 
Buoni articoli!

Davide


Dunque, dunque, dunque, dove eravamo rimasti?
Ah sì, dovevamo tradurre la nostra versioncina.
Mi pare di avervi dato anche qualche consiglio su quanto il tepo sia importante, sebbene questo non fosse strettamente inerente a quanto dovevo effettivamente dirvi. Spero che vi sia stato utile, in qualche modo.
Passiamo al lato pratico e bando alle ciance: come tradurre.

1) Leggete la versione. Ehi, non barare. Tutta, non fino al punto, fino alla fine!
2) Rileggetela fino al punto. Sì, ora potete farlo.
3) Cercate sul vocabolario tutte le parole dei quali significati non siete sicuri. Tutte! Ci sono molti falsi amici, proprio come nella lingua inglese.
4) Prendetela serenamente! Non vi stanno torturando e potete benissimo farcela! Il latino non è una lingua morta perché continua a vivere nell'italiano e vi aiuta a riflettere sulla vostra lingua madre. La riflessione poi tiene attivo il cervello; d'altronde, perché dovrebbe essere facile tradurre ciò che scrivevano 2000 anni fa?
5) Non traducete parola per parola, anche se ora conoscete il significato di tutto! Controllate sempre la concordanza di genere  numero e caso. Poi individuate il vostro predicato(Il verbo) e collegate in un discorso che innanzitutto abbia senso, e che in secondo luogo sia veramente rispettoso del significato letterale. Per svolgere questo passaggio serve una conoscenza di base delle quattro coniugazioni attive e passive e delle declinazioni, nonché dei principali pronomi. Per il resto è tutto ragionamento!
6) Bravi! Avete tradotto. Ora rileggete. Questo è un buon italiano? Riscrivete la versione(Se necessario) con le parole nel giusto ordine e con termini più adeguati, più consoni alla nostra lingua attuale(Invece di mesto potete dire triste, invece di salvo ed integro potrete scrivere sano e salvo, insomma).

Alla luce di questi sei consigli d'oro, possiamo passare alla nostra traduzione della versione che vi passai(Quella del falso indovino, per testare quanto foste capaci di fare. Sarei curioso, nei commenti, di vedere come ve la siete cavata! :)

Al centro della piazza un indovino prediceva il futuro: "Donne e uomini" acclamava: "Annuncerò a poco prezzo il futuro".
Ma una donna furba scoprì la falsità dell'indovino: "O profeta", esclamò: "Dei predoni derubano la tua casa, uccidono i tuoi servitori".
Il profeta, agitato, si precipitò alla sua casa, poi, dopoché vide la casa tranquilla, entrò frattanto nella piazza e, adirato, apostrofò la donna: "Perché, o donnetta malvagia, colle tue bugie mi hai turbato?"
E la donna rispose: "Tu, con le tue false notizie, hai sconvolto gli animi di donne e di uomini".

LETTERATURA ROSSA ULTIMA CHIAMATA

ULTIMA CHIAMATA

Ecco il link al blog:

letteraturarossa.altervista.org

sabato 5 settembre 2015

LETTERATURA ROSSA

Ecco il link al nuovissimo e presto attivissimo Letteratura Rossa:

letteraturarossa.altervista.org

TRADUZIONI LATINE

TRADUZIONI LATINE

CULTURA D'ESTATE 89


Ieri vi ho proposto una versione. Oggi assieme la traduciamo e vi do qualche dritta.
Anzitutto, all'inizio non ci sono molte vie di uscita: i saperi di base devono esserci. Ed è inutile studiare volta per volta il piuccheperfetto congiuntivo passivo della terza coniugazione, serve avere una visione d'insieme, collegare le varie cose ed imparare velocemente.
Il tempo è l'unica cosa che non può essere recuperata. I dieci minuti che perderete con questo post non potranno in alcun modo essere recuperati, ma, se mi vorrete seguire con attenzione ed ingegno noterete che si riesce a fare anche molto altro e si risparmiano decine di volte tanto quei dieci minuti.
Un altro metodo per dare valore al vostro tempo è contare quanti giorni di vita avrete.
Qui potrete farlo. Considerate che nella vita ci sono circa 30000 giorni, in media. Se ne avete già 10000 siete ad un terzo della vostra esistenza. Questa può essere una bella "sberla per alzarvi la mattina".
Orbene, torniamo al nostro latino.

PS scusate, finisco di scrivere più tardi per via di un impegno improvviso. Non dimenticate di tornare, questa sera!

venerdì 4 settembre 2015

LETTERATURA ROSSA

LETTERATURA ROSSA è online!
Visita il link che segue e ne saprai di più!
letteraturarossa.altervista.org

IL LATINO

IL LATINO

CULTURA D'ESTATE 88


Dunque, oggi parleremo di latino. Non mi metterò a fare la lezioncina, ma chi ha fatto latino ora può vedere quanto si ricorda.
Orsù, forza, vocabolario alla mano e pronti a tradurre la versione che ora qua sotto vi scrivo. Domani vi riporterò la traduzione assieme al nuovo articolo. Buon lavoro!

DE FALSO FATIDICUS

In medio foro fatidicus vaticinia praedicabat: “Feminae et viri”, clamabat “Parbo pretio futura nuntiabo!”
At callida femina fatidici fallaceam denudavit: “Propheta”-Clamavit- “Piratae villam tuam compilant servos necant!” sollicitus fatidicus ad villam ad volavit; postquam autem villam quietam vidit, interum in forum intravit atque iratus feminam rogavit: “Cur, improba muericola mindaciis tuis me perturbavisti. Respondit femina: “Tu, falsis nuntiis, feminarum et virorum animos perturbavisti”.

giovedì 3 settembre 2015

LETTERATURA ROSSA

LETTERATURA ROSSA.
Vi prego di diffondere.
Per i ritardatari, questo è il link al nuovo sito\blog.
letteraturarossa.altervista.org

SME

SME

CULTURA D'ESTATE 87


Buongiorno a tutti. La nostra rubrica sia avvia verso la fine, e io voglio farvi conoscere un'iniziativa: the incipit. Se provate a cercare su google fate clic sul primo risultato. Qui si possono leggere storie e si possono scrivere, e si fanno anche interessanti competizioni. Ho iniziato un mio racconto, anche se non mi ci sono poi impegnato troppo. Questo è quello che ho scritto. Se vi interessa commentate e andate al link che c'è in fondo all'articolo.
NB: c'è un'interessante novità che permette ai lettori di suggerire la modalità migliore di continuare le storie, e l'autore, in teoria, dovrebbe obbedire. Come volete che la mia storia continui? Fatemelo sapere! Basta crocettare l'opzione che più vi aggrada. Sono al secondo episodio e bisogna farne dieci.

SME, come tutto ebbe inizio”Un u

Un’Unione Europea compatta! Questo serve a noi! Un’associazione che racchiuda tutti i troppi trattati istituiti in decine di anni, un qualcosa di fantastico, di quasi irreale, talmente perfetto che i cittadini non sapranno nulla, vedranno solo che le cose inizieranno a migliorare e voteranno nuovamente il vostro governo!”.
Era un freddo pomeriggio di metà novembre quando le fallaci parole dell’impostore scelto dalla SME per convincere i governi a siglare il più grande trattato della storia europea.
Lui lo sapeva, tutto quello che avrebbe dovuto fare sarebbe stato arrivare lì, fare il suo discorso con la scaletta che gli avevano proposto, ovviamente tutte cose false, ma a lui nulla importava, dopo avrebbe ricevuto la sua quota, e se necessario, avrebbe tenuto altri discorsi.
Ma ciò non è stato necessario, perché quella sera tutti i ventotto stati del’UE sottoscrissero il trattato che per sempre avrebbe limitato tutti i governi, in un circolo sempre più esteso, i cui venti saranno sempre più agitati, sì, ogni giorno di più, fino a creare un vortice, un vortice con la spirale senza fine del debito.
Ma questo ai grandi che controllano l’Europa non interessa: per loro c’è solo il potere: l’essere rivotati ancora significa avere tutto! Poi il non conoscere le vere conseguenze della siglatura del trattato non sembra avere interessato qualcuno, per la fortuna del presentatore di turno. Inoltre tutti gli affari burocratici e tutte le scartoffie se ne sarebbero andati con una semplice firma. Semplice, no?
Il governo della Germania sembra il più consapevole, forse conosceva già le conseguenze? Forse aveva accordi particolari? Ed  proprio la Germania a fare più sponsor al programma di lavoro.
Quel giorno a Strasburgo tutti si chiedevano: “Ma chi saranno mai questi grandi signori della SME?” O ancora: “Di che nazionalità saranno?”, ma le risposte sembrano destinate a non vedere la luce, non certo quella della verità.
Scrive De Andrè: “Si sa che la gente da buoni consigli, quando non può dare il cattivo esempio”, così certo tutti presero a trattare con gli stati presenti, proprio lì, nel parlamento stesso, sotto gli occhi di tutti e della SME, che fissa inerte ma non inerme ogni singola mossa di ogni cittadino europeo con le telecamere invisibili istituite maliziosamente dal trattato in questione.
I cittadini non seppero nulla, quella doveva essere una semplice riunione per stipulare un trattato sulle zone di carico scarico merci navali qua in Europa.
L’aria è quella dell’ottimismo quando i politici si apprestano a tornare ai loro paesi. Tutti si lasciano con ambiziose promesse di altri trattati, di speciali alleanze, aiuti tra paesi a stringere ancora di più i legami, quando mai messi a rischio dai movimenti anti UE, sempre più dilagati tra i semplici civili.
Ben presto le cose in ogni paese dell’Europa finirono per migliorare. La recessione si fermò per ogni paese: Grecia, Spagna, Italia, dappertutto. L’Europa è un centro fiorente di capitalismo che basa tutto sulle conquiste in ambito economico sui più deboli, e ben presto l’euro diventa la moneta di gran lunga più importante rispetto a tutte le altre messe assieme, che ricevono un’incredibile svalutazione. La Banca Centrale Europea diventa la più importante Banca a livello mondiale, il cui andamento soggioga tutte le altre bande.
I soldi sì, continuano ad arrivare dalla SME, misteriosi assegni, concessioni, che i vari paesi ricevevano direttamente in parlamento, non tramite posta, ma da un postino di turno incaricato, uno per ogni paese. Sembra anzi che per ogni paese ci siano molti addetti della SME a controllare la situazione. 
Dove hanno preso tutte queste cose e tutto questo potere?” era la domanda principale sulla bocca di tutti i parlamentari, ora sorridenti, per via degli stipendi aumentati. Ma la domanda sembrava cadere nel vuoto, nessuno pareva darci veramente importanza, perché i risultati erano quelli, tangibili, e tutto il resto, che importanza aveva?
Insomma, le cose, per l’UE, non erano mai andate così tanto bene, che intanto era arrivata ad includere anche altri paesi, su grande richiesta: la Svizzera, i paesi Baltici, la Russia, Israele, e tutti ne traevano vantaggio. Solo chi era geograficamente fuori dall’Europa non poteva entrare a far parte di questa unica grande madre delle organizzazioni e delle benevolenze.
Chi verrà a conoscenza dell'esistenza della SME?
  • Proponete voi (0%)
  • Un paese intero nel quale un parlamentare si lascia sfuggire una parola di troppo (100%)
  • Un gruppo di civili (0%)
Episodi:12Next
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  • COME TUTTO EBBE UNA SVOLTA
Come sapete la SME deve essere tenuta nascosta ad ogni popolo.
Un parlamentare polacco, tuttavia, in un’intervista si lascia sfuggire qualche parola di troppo che collega molti dei fatti che stavano accadendo nell’ultimo periodo.
L’intervista divenne famosissima e subito censurata dal governo, ma la Polonia già sapeva. Nulla, tuttavia, sarebbe dovuto trapelare all’estero.
D’altro canto neppure i politici la sapevano davvero tutta, sulla SME, e lui aveva solo detto, in tutta sincerità, quel che sapeva, ora il popolo aveva sete di informazioni, il popolo colto sicuramente.
Dunque si sentiva il bisogno specifico di risolvere il tutto.
Ma chi si nasconde veramente dietro la SME? 
Il trattato reale, che avevano solo i funzionari della stessa, sanciva gravi limitazioni di libertà ad ogni singolo stato. I soldi ora erano prestati, ma la moneta sonante producibile veniva ridotta di quantità. In particolare ogni stato deve pagare pesanti tangenti a questo misterioso organo.
Per il resto, era tutto apparenza, e le apparenze sono tutto. Ma tutto, prima o poi, ha una fine.
Dunque il gruppo dei nostri eroi, che adesso andremo a conoscere si fa avanti.
I giovani di oggi sono incredibilmente telematici. Tra di essi vi è un hacker di diciassette anni, un vero e proprio stratega di diciannove anni. E un atleta della medesima età.
Dunque è necessario aprire una parentesi su di loro.
Erano in un bar, a chiacchierare amabilmente del più e del meno, quando sentirono l’intervista, presentata in tutti i telegiornali polacchi, delle parole di troppo del politico.
Non giungerà infine un solo giorno in cui loro non si siamo impiegati ad avere informazioni.
Questo è quanto  avvenuto dopo.
Ragazzo informatico(17): Alesky
Ragazzo atletico(19): Jacec
Ragazzo stratega(19): Rafael
Alesky: “Ragazzi, siete riusciti ad ottenere qualche informazione=
Jacec: “Hei, l’informatico qua sei tu, noi ci limitiamo ad agire”
Alesky: “Sì, a su internet è tutto censurato, sono dovuto andare a cercare le informazioni sul deep web. E’ davvero difficile distinguere i falsi complottari da chi dice il vero, Rafael, dammi una mano”
Rafael: “Dimmi tutto”
Alesky: “Su questa chiavetta USB troverai tutti gli articoli più rilevanti che sono riuscito a reperire. Ci sono stato tutta la notte”
Jacec: “Ah ah, sì, grazie tanto di rendermi partecipe! Non possiamo analizzarli qua assieme? O sono considerato proprio lo scemo del villaggio?”
Alesky: “Hai ragione, allora vorrà dire che ve li farò leggere. Ma non qui, c’è troppa gente, venite a casa mia”
I ragazzi si incamminarono. Sulla strada poterono osservare tutti i progressi fatti dalla tecnologia: davvero incredibili. Quei megaschermi sui palazzi prima erano fantascienza, o cose possibili solo a New Jork, non di certo lì, a Stettino.
Il progresso può significare mille e mille cose diverse e apporta positività e negatività. Se le prime sono tangibili e appajono all’occhio di tutti, le seconde sono più difficili. Certo, prima fra tutte troviamo la SME, ma non ci pare che stiamo andando perdendo la nostra cultura, la nostra vera identità.
Pensiamo a quanto è stato fatto negli ultimi tempi. Anche solo ai telefoni cellulari di ultima generazione, senza i quali le persone sarebbero in gravi difficoltà di continuare a condurre una normale esistenza. I libri, sempre più screditati, il valore critico che va perso(In molti se ne sono davvero lavati le mani quando sono venuti a sapere di un qualcosa di malefico come la SME, tuttavia non sembra che si faccia molta leva su questi argomenti, quanto su altri futili, come per sdrammatizzare qualcosa che non appare più come un dramma, ma che appare come un fatto del quale non importa più nulla a persona alcuna.
Non sarebbe stato d’altronde troppo evidente bruciare, in uno scenario da Farenheit 451 tutti i libri sulla faccia della terra? Non si sarebbero opposte tante persone(Non per il libro, ma per il fuoco utilizzato, oramai vi è una stigmatizzazione di quanto associabile alla violenza). Dunque quale metodo migliore per fare scomparire lentamente un qualcosa al fine di ottenere lo stesso risultato? Qualcosa di perfetto.
Il valore della cultura, tuttavia, non è andato completamente perso, ma appartiene veramente a pochi eletti, e i nostri tre ragazzi sono tra questi.
Nelle prossime indagini li vedremo veramente all’opera, e intanto, possiamo fare un pensierino sul fantasy e sulla fantascienza che ora, mentre io vi scrivo voi leggete, che potrebbero non essere così lontani dalla realtà.
Come procederanno le indagini?
  •  I ragazzi analizzano tutte le possibilità attraverso gli articoli e ipotizzano la maniera in cui agire
  •  I ragazzi iniziano a spiare chi ha potere
  •  Proponete voi
VOTA!Cambia il corso della storia
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mercoledì 2 settembre 2015

VORTICE

VORTICE

CULTURA D'ESTATE 86

No, oggi non vi parlerò del gelato Vortice di cui vediamo da tempo l'orrenda pubblicità, ma di una mia poesia che ho scritto ieri.
Qua ve la propongo. Come vi pare?

VORTICE

Il vortice della carnagione
Apporta in me il magone
E quando salgo sul vagone
Lo vedo! O come d'aggressione!

Pullula d'ignara gente
E' ben saldo nella mente
Sai che cosa lui sente?
Forse praticamente niente

Ma qual pudore
trattiene l'ardore
Di gridare alle corone?

E d'improvviso l'ascia
che sia, raggiunge la fascia

Un attimo, e la rilascia

letteraturarossa.altervista.org

Ecco il link al nuovo sito(E' sempre lo stesso, lo faccio per chi ancora non lo sapesse):

letteraturarossa.altervista.org

E fateci un salto!

martedì 1 settembre 2015

LETTERATURA ROSSA

Ricordo a tutti il nuovo link al sito:

letteraturarossa.altervista.org

H.P. LOVECRAFT

H.P. LOVECRAFT

CULTURA D'ESTATE 85


Buongiorno a tutti!
Oggi vi voglio parlare di un grande scrittore americano, che sicuramente conoscerete, e penso proprio che almeno un suo racconto l'avrete letto.
Lovecraft, l'inventore di Ctulhu, quello che ha scritto La tomba, Nella cripta, Il vecchio terribile...
Insomma, uno di quei geni che capitano una volta ogni duecento anni.
Molti lo paragonano a Poe. Per me il paragone non regge perché il maestro Edgar non si tocca, ma se leggete un racconto dello scrittore di cui parliamo oggi, vedrete la sua capacità di creare un ambiente perfetto. 
Le vicende hanno forse meno fantasia, ma uno si riesce più che mai ad immedesimare in un suo racconto.
Molti lo criticano per il suo razzismo. Se da una parte è giustificabile perché lui fu figlio del suo tempo, dall'altra già dal secolo precedente persone come Whitman urlavano il diritto dei neri. Lui mostra razzismo anche verso ebrei ed italiani ed in generale chiunque non fosse statunitense.
Poi, però, con l'avvento del fascismo e le violenze ad esempio sugli ebrei, almeno su questi ultimi si dovette ricredere.
Per il resto morì nel 1937, una vita sicuramente dignitosa, anche se poteva ottenere e poteva effettivamente fare di più.
Ha iniziato a scrivere relativamente tardi, anche cose non importanti, per riviste varie, prima di impegnarsi veramente e scrivere quei racconti che oggi sono divenuti famosi(O anche romanzi brevi: si pensi a "La casa stregata").
Orbene, cari lettori, dopo questa breve introduzione in cui, un po' per non dilungarmi, un po' perché mi criticate per i copia e incolla, non ho voluto proporvi neppure uno di questi ultimi. E vi voglio fare un piccolo regalo.
Secondo voi a quel tempo(Ai tempi di Lovecraft) esistevano le interviste?  La risposta è sì. E l'unico video che ci è rimasto in assoluto dello scrittore è proprio un'intervista, del 1934, tre anni prima della sua morte. In questa lui espone il pensiero e le idee per i suoi racconti. Vedrete nel video che il tipo giapponese che ci ha regalato l'intervista fa di lavoro il biografo proprio dello scrittore che oggi abbiamo preso in analisi.

lunedì 31 agosto 2015

EDGAR ALLAN POE

EDGAR ALLAN POE

CULTURA D'ESTATE 84


Qualche giorno fa ho pubblicato su letteratura rossa, della quale vi voglio ricordare il link, come ogni giorno(E vi raccomando di farci un giro, di diffondere il più possibile e di lasciare dei commenti, mi fa molto piacere ed incentiva il lavoro):
letteraturarossa.altervista.org
dicevo, ho pubblicato un mio breve saggio sul grande scrittore americano Edgar Allan Poe.
Che dire, ne abbiamo parlato in moltissimi post del cultura d'estate, e anche prima, oggi vi faccio questo regalo, a conclusione del ciclo delle principali cose da sapere su di lui. Se mi avete seguito sapete di cosa parlo e perché è così importante(Potete anche fare un salto nella sezione aforismi e riflessioni).
Vi avevo promesso il saggio "Sull'etica": arriverà prima del cultura d'estate 90.
Dunque, ecco a voi il testo, e buona lettura!

EDGAR ALLAN POE
Edgar Allan Poe nacque a Baltimora, nel 1809 da due attori di media fama che giravano per il mondo a recitare.
Tuttavia nel 1811, quando il piccolo Edgar aveva solo due anni, la madre morì, e il padre lo abbandonò, ma in realtà anche questo morì di lì a poco.
A questo punto si trasferì dallo zio John Allan, da qui prese il suo altro cognome(L'altro lo prese da suo padre David Poe).
Lo zio era molto ricco, e si trasferirono con tutta la famiglia in Inghilterra per un periodo di tempi pari a quello degli studi di Edgar, che comunque venne espulso il primo anno di università per i suoi eccessi.
Leggendo i suoi racconti possiamo renderci davvero conto dell'enorme bagaglio culturale che quelll'uomo si portava dietro, tuttavia iniziò a fare uso di oppio per rimanere sveglio a scrivere le sue poesie.
I rapporti con lo zio si inasprirono sempre più. Edgar, fin da bambino era tormentato dalla morte e si svegliava nel sonno tormentato dai suoi fantasmi immaginari, e si sfogava scrivendo. Lo zio era contrario a tutto questo e iniziò ad insultare Edgar e a fargli pesare la scuola: le poesie che scriveva influivano sul suo rendimento scolastico. Inoltre non è mai andato d'accordo con i suoi compagni, che lo chiamavano raccomandato, perché suo zio era ricco.
A soli dodici anni il giovane Poe si innamora di una sedicenne che aveva iniziato a frequentare. Di lì a breve non la rivedrà più, infatti questa era malata mentalmente e ora veniva chiusa in casa. Finché un giorno morì, e Edgar passava il tempo sulla sua tomba a piangere. Dopo l'espulsione dall'università Poe torna in America con tutta la sua famiglia, nei pressi di Filadelfia, e Edgar, non sopportando più le lamentele di John Allan, si trasferisce da una zia, che lo accoglie a braccia aperte e con entusiasmo.
E qui ritrova il suo fratello, che non aveva più visto dai tempi dell'infanzia, gravemente malato di tubercolosi, oramai all'ultimo stadio.
Qui Edgar comincia a corteggiare tutte le ragazze che gli capitassero a tiro, anche la fidanzata del fratello ancora vivo.
Ed inizia a scrivere poesie per le sue fidanzate, tutte lusingate e incantate dal fascino di questo giovane, fisicamente di bell'aspetto.
Quindi aumenta il suo consumo di oppio e inizia anche a scrivere i primi veri racconti. E' di questo periodo “Il manoscritto ritrovato in una bottiglia” che venne premiato, e apportò al giovane Poe ben sessanta dollari, cifra che a lui pareva molto alta.
Un mattino si sveglia e il fratello muore, la zia conta su di lui.
Passano così alcuni anni in cui Edgar scrive i primi racconti che diventeranno famosi. In questo periodo alternerà momenti di depressione ed isolamento a momenti di apertura verso gli amici e le donne.
Poe ha ventinove anni, sposa la cugina Maria Clemm, appena quattordicenne e malata di tisi. Lui è veramente innamorato e quando la perderà, non molto più avanti, avrà un periodo di terribile depressione. Ma la vita riservava ancora tante sorprese per lui, tanto che ebbe da riprendersi ed andò a lavorare per alcune riviste. La sua presenza era molto apprezzata dagli editori e Edgar vive un periodo d'oro, in cui non ha certo problemi economici. Tuttavia poi inizia a scrivere articoli con insulti e critiche troppo pesanti a personaggi della letteratura famosi per quel tempo.
In particolare, uno di questi accetta la sfida, e, sul giornale Graham si sfidano con dei racconti, e a critiche professionali.
E' di questo periodo e sul quel giornale la pubblicazione di ”Una discesa nel Maelstrom”, il primo suo racconto fantastico.
Poe è considerato l'inventore del genere giallo, il consolidatore del genere horror, e alcuni suoi racconti ebbero i primi elementi di fantasy e fantascienza, che nasceranno decenni dopo la sua scomparsa.
Scrive anche un'opera teatrale in undici scene, ma solo cinque di queste sono state da lui approvate, e quindi l'opera non è mai stata rappresentata, se non a Roma, nel 2009, con una prima di tutte le undici scene, revisionate da un traduttore italiano.
Scriverà anche un romanzo, le avventure di Gordon Pym, che gli vale la fama, che inizia a fare girare la sua immagine per l'America e per il mondo. Qui nasce la sua profonda amicizia con Baudelaire. Quest'ultimo tradurrà tutti i lavori di Poe in francese e li farà conoscere al resto del mondo.
Edgar stava anche scrivendo un secondo romanzo, ma morì troppo presto per ultimarlo.
Poe sfogava tutte le sue sofferenze per le perdite delle persone care nelle poesie, si veda ad esempio Annabel Lee, e successivamente il Corvo, sul quale sarà doveroso tornare.
Dopo le sfide al Graham's, i suoi articoli sono diventati troppo pesanti e lui viene espulso, tornando nuovamente povero. Tuttavia questo fu il periodo più produttivo, vediamo alcuni dei suoi racconti più famosi.
Il gatto nero è forse il più famoso, sono stati girati diversi film e cortometraggi, tra cui ricordiamo Due occhi diabolici, film di George Romero e Dario Argento(Comprendente anche la transposizione del racconto La verità sul caso del signor Valdemar). Nel gatto nero è evidente la perversione, e il pensiero degli assassini.
Il cuore rivelatore è un racconto più breve, ma in qualche modo simile al gatto nero, si narra della pazzia di un uomo, che arriverà ad uccidere, e a confessare, ma questa volta il racconto sarà più irreale.
La verità sul caso del signor Valdemar, già citato sopra, ebbe un enorme successo tra il pubblico americano, tanto che Poe dovette intervenire per dire che quanto narrato nel racconto non era vero e proveniva solo dalla sua fantasia.
L'uomo della folla, in cui un uomo decide di pedinare un altro uomo per capire chi fosse, ma l'uomo continua a girare, per giornate intere per la città, senza fermarsi e senza accorgersi di essere pedinato, alla fine il protagonista si metterà davanti a lui, che lo ignorerà, infatti questo personaggio è l'uomo della folla, destinato a camminare per sempre nell'indifferenza generale e caotica del mondo di oggi.
Passano gli anni, muore anche la zia di Edgar, che, triste, è costretto a tornare dallo zio, povero in canna. Allan lo accoglierà, anche se malvolentieri.
Edgar si innamora poi di un'altra donna, torna a scrivere e torna sulla scena letteraria nazionalee andrà a vivere con questa.
La sua donna, però, è costretta a fare un viaggio. Nel frattempo Poe tiene conferenze, scrive per i giornali e scrive racconti, poi inizia ad essere inqueto, temendo per le sorti dell'amata, fino ad autoconvincersi che quella era morta. Si isola di nuovo, e nonostante arrivi una lettera della sua cara che cercava di rassicurarlo lui non le crede ed impazzisce. E' di questo periodo la sua citazione:”Sono diventato pazzo con lunghi periodi di orribile sanità”(I became insane with long period of horrible sanity).
E qui scriverà il Corvo, the Raven, importantissima poesia che farà il giro del mondo, oggi forse il suo lavoro più conosciuto.
In seguito a quella poesia scriverà forse il suo ultimo lavoro, il saggio:”Il principio poetico”, in cui spiega il significato del corvo.
Cerchiamo di seguire insieme le tappe:
Una volta a mezzanotte, mentre stanco e affaticato,
meditavo sopra un raro, strano codice obliato,
sentii un romore alla mia porta
un viatore, un pellegrino, bussa, dissi, alla mia porta
solo questo e nulla più
Così si apre, secondo una della traduzioni, la poesia.
Notiamo subito il bussa, dissi, alla mia porta, qui possiamo notare che il ritmo è lento, e man mano andrà accelerando.
L'ultimo verso della poesia è solo questo e nulla più. Diamo particolare rilievo al nulla più, poi vedremo perché.
Cogliamo i passagi calienti della poesia, e riassumiamo il resto.
Il protagonista va ad aprire alla porta, ma c'è un gran bujo e nulla più.”Il silenzio pur non fu\e solo un nome si sentì gemere:”Lenora!”\ io lo dissi ed a sua volta rimando l'eco “Lenora”, solo questo e nulla più”.
Qui si introduce il nome della raggiante santa vergine Lenora, la sua amata, e, come si apprende già da prima di questo passaggio, Lenora è morta(E qui nome or non ha più), e il protagonista cerca di trovare pace, proprio come Poe in quel periodo, convinto che la sua metà fosse morta.
Una volta che il protagonista è rientrato in casa, “qui dischiusi i vetri” ed ecco entrare il nostro corvo, tronfio e pettoruto, “dall'età la più solenne” che scese al busto di Minerva collocato sopra alla porta del protagonista, “scese, stette e nulla più
Il protagonista allora inizia a parlargli e conclude chiedendo”Quale nome danno a te, a corte di Re Pluto?” e il corvo rispose:”Mai più!”
Mi stupì che quell'infausto augello avesse la parola
e benché quelle fossero sillabe sconnesse
(…)
Con un nome tal:”Mai più”.
Andando avanti il protagonista dice che altri suoi amici l'avevano lasciato, non sarà giunta l'alba che egli pur m'avrà lasciato, ma il corvo repentinamente risponde:”Mai più, mai più!”
A questo punto si può capire che il corvo diceva mai più mai più, perché non l'avrebbe mai più lasciato, mentre il protagonista affermava il contrario.
A chi tale ritornello l'addestrò
sarà stato sì infelice
che ogni suo canto più bello
andasse a concludersi in un “Mai più”
Allora continuano le domande al corvo, e lui risponde mai più, sempre, finché il protagonista non esclama: “Profeta, spettro o augello profeta ognora\o l'Averno t'abbia inviato o una raffica di bora\t'abbia, naufrago sbalzato in quest'antro di sventure\dì a quest'anima che ti implora, se mai\nel lontano Eden lassù\ potrà unirsi ad un'ombra cara, che chiamavasi Lenora\mormorò l'augel:”Mai più!”
Quindi l'uomo porge queste domande, ben consapevole della risposta dell'augello, come per averne una conferma, per capire che non potrà mai più rivedere la sua amata, ma continua a fare domande, pur invocando il ciel sovra noi teso
E la mia anima, stretta all'ombra di quel circolo maliardo
non potrà surger, mai più
Con questi versi si conclude la poesia, in poche parole il protagonista è morto, stroncato dal dolore che quel'infausto augello aveva portato nella sua dimora.
Nel saggio Poe chiarisce che non vuole sia riconosciuta l'originalità per quanto descritto, ma piuttosto per le figure retoriche che ha inserito nella poesia, che sono geniali, ma si perdono nella traduzione, e soprattutto dalla lunghezza dei versi, e dell'ultimo verso, di lunghezza appena 3,5(Nella versione inglese), quindi ben incisivo. Il 3,5 è riferito ad un sistema metrico americano basato sulle stanze, da noi è desueto.
Geniale, no? D'altronde forse non è un caso se si chiama POEsia ed esistono i POEti, fateci caso, anche in inglese poesia è POEtry.
Dopo la poesia, per la quale Edgar guadagna solamente nove dollari, Poe entrerà nell'ultima fase di depressione che lo accompagnerà fino alla morte, rimasto il suo ultimo mistero.
Fino a qualche mese prima aveva avuto tentativi di suicidio, ma non erano riusciti, e una sua zia(Un'altra ancora) l'aveva accudito, tenendolo a letto tutto il giorno e tenendogli la mano standogli sempre al fianco. Bastava che ella si allontanasse un attimo che Poe era colto dal terrore.
Tuttavia Edgar sembra lentamente riprendersi, ma le sue condizioni di salute sono precarie. Il giorno antecedente alla sua ultima sventura si recò ad un seggio per votare. Alcuni pensano sia stato vittima di uno di quei teppistelli che per fare votare il proprio partito, anche più volte, drogava chi veniva a votare per manipolare(Alcune persone sono morte così), fatto sta che l'indomani fu ritrovato in un parco di Baltimora agonizzante, a terra, con vestiti troppo grandi per essere i suoi, un uomo diede l'allarme e Edgar fu subito portato all'opedale dove rimase per tre giorni, rifiutando acqua ed alcol e chiedendo solo che gli venisse sparato un colpo al cervello. Voleva morire, ed alla fine ha avuto quel che voleva. Una mattina, il 7 ottobre 1849 alzò gli occhi al cielo e mormorò:”Signore, aiuta la mia povera anima” e spirò.
Fu scritto sul referto della morte, nella sezione cause:”Delirium tremens”, e si sparse la voce che fosse morto per via dell'alcol. In realtà questo non è possibile perché Poe era astemio, e questo è stato accertato.
Nessuno saprà mai che cosa sia successo, un'altra ipotesi accreditata è che avesse la rabbia, data la grande quantità di animali che lui teneva in casa.
C'è chi afferma che ad essere ritrovato non fu Poe, ma un sosia, parlando di incongruenze con le foto di Poe, un anno prima che lui morisse, disponibili e reperibili sul web,e quelle della salma di Poe, fotografata con un prototipo di macchina fotografia, che era stata inventata nel 1839 a Parigi ed iniziava a diffondrsi. Per chi volesse giocare al dtective ne avrebbe di lavoro.
Nel 1930 venne fatta un autopsia sul corpo di Poe, che non portò risultati.
La sepoltura di Edgar avvenne in un piccolo cimitero, vicino ala tomba del padre, ma ventisei anni dopo fu dedicata una tomba ben più bella ed importante nel centro di Baltimora. Non molti sanno che durante il trasferimento la salma cadde a terra e i poveri resti si sparsero in mille direzioni. Inutile dire che i fan, accorsi per l'occasione iniziarono a raccogliere il loro macabro bottino.
Quindi oggi non abbiamo a disposizione tutto il corpo dello scrittore, ma solo una parte, e forse è anche per questo che l'autopsia non ha potuto ajutare più di tanto.
Due giorni dopo la sua morte uscì un articolo, che fece il giro d'America, di quel vecchio rivale di Poe, che lo sfidò al Graham's, il primo necrologio di Edgar. Lo scrittore veniva descritto come un alcolizzato sciupafemmine, tanto che chi lo scrisse non ebbe neppure il coraggio di firmarsi col suo nome, ma adottò uno pseudonimo. Tuttavia, è chiaro che, ad oggi, vinse la sfida Poe, e il suo rivale è ora noto per essere stato il primo a scriverne dopo la sua morte.
Questa la sua tomba, è stato sepolto insieme alla cugina Maria Clemm.

Per una sessantina d'anni venne ogni anno, ogni 19 gennaio, compleanno di Poe, un certo individuo, ben coperto, il cosiddetto Poe's Toaster. Questa figura è avvolta nel mistero, e ad ogni sua visita lasciava fiori, disposti secondo un preciso ordine d'innanzi alla tomba, e brindava(Infatti Toaster in italiano si tradurrebbe con brindatore) lasciando il ruhm in avanzo davanti alla tomba. Talvolta lasciava anche bigliettini misteriosi, con messaggi del tipo:”La torcia sarà passata” che nessuno studioso è mai riuscito a spiegare. Nel 2009, proprio nel bicentenario dalla nascita di Poe, il misterioso personaggio non è più tornato, probabilmente è morto.
Edgar Allan Poe, ogni giorno mi stupisce di più, e anche a quasi duecento anni dalla sua scomparsa, continua a lasciare misteri.

Quando la scienza non riesce a spiegare
quello che grandi artisti come
Edgar Allan Poe volesseno dire
lascia soluzioni senza senso”
Pierangelo Baratono, biografia di Poe.


domenica 30 agosto 2015

IL VALORE DEI LIBRI

IL VALORE DEI LIBRI

CULTURA D'ESTATE 83


Vi avviso: in questo post sarò moralista. Uno come me, che non ha nulla di aggiunto rispetto ad una persona normale, non dovrebbe permettersi di fare il moralista spicciolo, tuttavia, concedetemi almeno un post, su novanta. E in ogni caso io sono sempre qua disposta a scrivere di quel che volete che io scriva, dunque non avete che da scrivermi nei commenti.
Se non vi va di comparire nei commenti, per qualsiasi spiegazione potete benissimo ricorrere all'indirizzo mail fassoladavide@libero.it
Grazie della collaborazione.
Ricordo sempre, invece che fare un post a se, visto che la gente mi sa che si sta seccando, il nuovo link al nuovo sito(Qui smetterò di pubblicare tra altri sette articoli). Letteratura rossa:
letteraturarossa.altervista.org
Come al solito vi chiedo per favore di diffondere.

Dunque, passiamo subito all'argomento di oggi. E' da un po' di tempo che non parlo ai miei lettori a tu per tu. Ho fatto vari articoli di cultura, di ogni genere e specie, e ho l'impressione di avere annoiato parecchie persone, nonostante ciò ora sono qui e farò un post un po' diverso.
D'altronde noi siamo diversi, c'è chi oggi, quando leggerà questo post, penserà male dell'autore e avrebbe preferito uno dei soliti post culturali, chi invece ne sarà contento.
Comunque sono io che scrivo, dunque io cerco di regolarmi come riesco. Nell'impossibilità di accontentare tutto, vi chiedo di pazientare per la mia imperfezione.

Questa notte ho comprato un libro ad un mercatino: Le affinità elettive, di Goethe. Tornando a casa ho pensato a quel libro e mi sono chiesto: ma sono veramente degno di tenere in mano un libro del genere?
Voi considerate che lo scrittore tedesco, di tutte le persone al mondo che abbiano eseguito il test del Quoziente Intellettivo, in tutta la storia, lui è quello che l'ha ottenuto più alto in assoluto, lontano da qualsiasi altro risultato. C'è chi pensa che questo non voglia dire nulla, ma secondo me uno scemo non lo ottiene un risultato del genere.
Non a caso in molti non sono mai riusciti a interpretare certe frasi che lui ha detto, come ad esempio quando era in punto di morte ed ha esclamato :"Più luce!" ed è spirato.
Ordunque, qual è il vero valore di questo libro? Oggetto ridotto a dimensioni quasi tascabili, che posso tenere tranquillamente in mano?
Provate ad annusarlo. Io l'ho fatto per tutto il tempo di ritorno a casa mia. La carta. Ah! La carta! E' tanto valore ma non basta(Anche un libro di Dario Moccia può avere questo odore).
Ma voi pensate all'autore. Quanto lavoro! Quanta dedizione! Certo, non sarò io l'unico a leggere questo libro(La persona con cui ero lo sta attualmente leggendo), ma quando hai il libro in mano pare che lui lo abbia scritto per te, e cavoli, che sensazione!
E allora penso che sì, non sono degno di tenere quel libro, e forse avrei fatto meglio a regalarlo al primo passante; ma no, invece l'ho tenuto, tutto per me, avido, avido lettore insito, o demonio! Ogni qual volta richiede e io leggo! Obbediente servitore!
Elucubrazioni sincere a parte, una domanda mi è poi sorta lontana, finita l'euforia che l'energia che ha sprigionato la carta mi ha dato, è se una persona che non conosca minimamente la letteratura possa apprezzare così a fondo un tale libro.
La risposta sta nell'intelletto. Se quella persona legge(E il problema è indurla a leggere, e ancora prima, di trovare il libro giusto per lei. Come la convinco a leggere uno "pesante" come Goethe?), elabora, critica, allora è ovvio che poi apprezzerà(O non apprezzerà, ma certo avrà compreso il valore dei libri).

Nei libri può esserci di tutto: drammi, sventure, euforie, sentimenti, musica; ma è stato dato loro un giusto valore nella storia?
Scrive Heine: "Là dove si brucino libri si finirà per bruciare anche uomini". Detto fatto. Quante volte un sovrano ha bandito un certo libro? Specie dopo la nascita della stampante, nel 1576 con il tedesco Gutenberg. E l'ultima volta che è stato fatto, durante il fascismo, si è ben finiti per bruciare uomini.
Dunque capite, i libri sono premonitori, gli autori sono sacri, e non molti dovrebbero avere la licenza di scrivere veramente un libro(Un conto è pubblicare su riviste e giornali, o in e-book, o nel blog, un altro è pubblicare un libro), anche perché ad oggi ci sono quasi più scrittori che lettori, e i lettori sono sempre gli stessi.
La lettura si sta riducendo ad una cerchia di pochi eletti, e questo è un gravissimo errore. Molti, così, vengono esclusi dal sapere, dal piacere della conoscenza. Come fai a vivere senza libri?
Scrisse Flaubert: "Non leggere per avere cultura, e neppure per divenire più intelligente, leggi per vivere!", e ne avrebbe dovuto fare un cavallo di battaglia!
Dunque, caro lettore, se sei qua è forse perché già leggi(E se non lo fai, fallo!), dunque, fa la tua azione buona, e fai leggere qualcun altro, fagli leggere qualcosa che a te piace, qualche libro a cui sei affezionato, regalalo, prestalo, fai quello che vuoi, ma, ti scongiuro, fallo leggere, qualsiasi cosa.

Quando un fallace dominatore proibisce una lettura, quello vuole nascondere qualcosa, ed è gran tempo di rivoluzione. Si veda Fahrenheit 451. Fantascienza? Sì, per ora.
Mi è capitato stamani di sentire una vecchia intervista fatta ad Asimov. Aspettate ché ve la recupero.
Eccola qua, ascoltatela.

Ci sarebbero mille cose da dire, e per non essere razzista o lasciare le cose a metà preferisco avere fatto una piccola introduzione, e anche perché molte persone pensano che io, così moralista, non debba permettermi di scrivere cose troppo profonde.
Dunque vi voglio lasciare un ultimo messaggio da portare con voi, venuto fuori proprio da un libro, della filosofa Muriel Barbery, e il suo "L'eleganza del riccio", e davver, credete, davvero, qualche arcan ha costei, quando afferma: "Cercate i sempre nei mai più!"

sabato 29 agosto 2015

letteraturarossa.altervista.org

letteraturarossa.altervista.org

Come promesso anche oggi ricordo che questo è il nuovo link al nuovo sito LETTERATURA ROSSA.

Grazie.

COSI' E', COMPENDIO DI ECONOMIA

COSI' E', COMPENDIO DI ECONOMIA

CULTURA D'ESTATE 82


Per scrivere questo post, abbastanza impegnativo, mi ci è voluto un po' di tempo. Ve lo propongo sempre in anteprima, perché possiate utilizzarlo nel modo che preferite, se potrà servire, per concetti per verifiche di diritto ed economia, o per un semplice ripasso ad opera vostra. Potete copiarlo, incollarlo, tagliarlo, pubblicarlo, fatene quel che volete, è a vostra disposizione perché vi sia utile. E magari ditemi cosa ne pensate in un commento!

COSI' E'
COMPENDIO DI ECONOMIA

Iniziamo definendo l'economia, come da dizionario

E' la scienza sociale che studia il comportamento dell'uomo finalizzato a procurarsi i beni e i servizi necessari a soddisfare i suoi bisogni”

In questo breve testo, ci occuperemo di spiegare questa definizione, che non è poi così banale come può apparire.
Per esempio, parliamo dei bisogni.
Essi possono essere sia individuali, quando sono sentiti da una sola persona, o collettivi quando siano avvertiti da più soggetti appartenenti ad una società.
Hanno cinque caratteristiche principali, che ora andremo a spiegare:
ILLIMITATEZZA
I bisogni sono illimitati: possono non avere mai una fine e il loro ciclo è sempre in azione
MUTEVOLEZZA
A seconda di vari fattori, anche per una stessa persona, i bisogni possono essere diversi, possono mutare, anche con l'età stessa della persona(O della società) in questione
SAZIABILITA'
Per quanto illimitati i bisogni possono essere momentaneamente saziati
RISORGENZA
Quando saziati, i bisogni, possono anche risorgere, ritornare
SOGGETTIVITA'
A seconda dell'individuo o della società presa in analisi, i bisogni possono essere differenti, dunque son soggettivi

Parliamo ora dei beni: essi sono tutte le cose che possono essere prodotti con l'attività dell'uomo, e in questo caso si diranno beni economici.
Se invece sono disponibili in natura, quindi in quantità limitata, si diranno beni liberi.

Per quanto riguarda i servizi, essi sono, invece, prestazioni da parte dell'uomo a favore di chi ne ha bisogno, di chi ne ha fatta richiesta.

IL SISTEMA ECONOMICO

Esso è costituito dall'insieme delle relazioni che si instaurano tra i soggetti dell'economia, che sono comunque sottoposti al controllo delle istituzioni, dunque sono tenuti a rispettare lee leggi vigenti.

Le attività economiche sono lo scambio, il consumo, il risparmio e l'invesimento

Ora andiamo a definire i verbi di cui vi ho parlato qua sopra:
-PRODURRE
Trasformare le risorse disponibili attraverso il lavoro, che comprende l'uso di strumenti, di competenze, di conoscenze, di tecnologie, di modo che queste diventino dei beni tangibili.

  • SCAMBIARE
Uno scambio di beni o di denaro tra i soggetti del diritto in questione

-CONSUMARE
L'utilizzo dei beni e dei servizi prodotti al fine di soddisfare i propri bisogni

-RISPARMIARE
Destinare una parte dei beni che si hanno per un futuro

-INVESTIRE
Destinare una parte di quanto si ha all'acquisto di beni e servizi al fine di avviare un'attività di impresa

I soggetti di cui nelle definizioni vi ho parlato, nell'economia, sono quattro:
  1. Famiglie
  2. Imprese
  3. Stato
  4. Resto del mondo

Le famiglie devono lavorare, consumare e risparmiare.
Le imprese producono e scambiano beni o servizi.
Lo stato definisce le regole fondamentali.
Il resto del mondo sono i soggetti presenti in altri stati che si regolano con i soggetti interni attraverso relazioni economiche.

I flussi economici sono invece trasferimenti tra soggetti, che possono essere reali o monetari.
Sono reali quando vi sono solo beni e servizi ad essere scambiati, monetari quando si tratta di uno scambio anchee di denaro.

I SISTEMI
Vi sono tre sistemi economici su cui può far affidamento uno stato:
SISTEMA LIBERISTA
Prevede il libero scambio di beni servizi e denaro, e i mezzi di produzione appartengono ad associazioni private
SISTEMA SOCIALISTA
Prevede che i mezzi di produzione siano tutti appartenenti allo stato
SISTEMA AD ECONOMIA MISTA
Alcuni dei mezzi di produzione appartengono allo stato, gli altri ad associazioni private

LA PRODUZIONE
La produzione èeffettuata al fine di accrescere l'utilità di dati beni e di dati servizi.
Per fare ciò bisogna individuare i fattori produttivi, che possono essere divisi in tre categorie, che sono:

  1. NATURA
    Cioè l'ambiente necessario per l'attività d'impresa, e ne comprende tutte le risorse, comprese le fonti energetiche, le quali devono essere impiegate nel processo di produzione.
    Appartengono a questa categoria l'acqua, la terra, l'energia elettrica eccetera
  2. LAVORO
    Cioè l'attività, che essa sia intellettuale, o che essa sia manuale, che viene svolta dall'uomo per realizzare i beni e i servizi in questione
  3. CAPITALE
    Ovvero l'insieme delle risorse materiali necessarie per la roduzione. Fanno parte di questa categoria: denaro, macchinari, eccetera