lunedì 7 settembre 2015

IL SEGRETO

IL SEGRETO: SULL'ETICA

CULTURA D'ESTATE 90


SULL'ETICA



Il mondo va degenerando, e questo è appurato.
Non scriverò, in quanto segue, una semplice critica, ce ne sono già troppe, se ne sentono a bizzeffe e non si legge d'altro sui giornali: che noia! Anche se mi pare di vedere molte persone che, leggendo, non si stufano mai delle stesse tematiche, o di guardare sei volte al giorno il telegiornale.
Io non voglio però la solita minestra riscaldata, quindi oggi vi dirò di come poter ovviare a vari problemi, pur rimanendo nella mia ignoranza: sia chiaro, non ho nulla di più del giornalista che propone il solito articolo(Anzi, forse ho di meno), semplicemente penso che quanto segue, nella mia mancata modestia, possa essere utile anche ad una sola persona che non vi abbia pensato.
Sulla prima affermazione già molti mi potranno criticare e affermeranno che il mondo non sta affatto degenerando. Dipende dai punti di vista. Ci sono gli eterni ottimisti, e c'è chi ormai si è convinto della propria visione pessimistica, credendosi realista, e che difficilmente riesce a cambiare idea(Per Dio! Spero di riuscirci!).
Ma cosa significa veramente degenerazione? Sto parlando a vanvera o con cognizione di causa?
Pensiamo alla nostra cultura. In primis a quella mondiale, ma dato che ultimamente si pensa molto ai problemi del Bel Paese, parliamo proprio dell'Italia. Orsù, chi mi potrà negare tutti gli artisti che abbiamo avuto? Gli scienziati, gli scrittori, la storia che abbiamo scritto, le grandi civiltà che abbiamo ospitati. Ci siamo visti passare davanti il mondo! E non è poco!
Le persone, fino alla Belle Epoque italiana, che ha seguito di qualche decina di anni quella francese di fine Milleottocento, pensavano soltanto a mangiare e a sopravvivere, un po' come le altre specie animali, un mero istinto di sopravvivenza, o, come direbbe De André: “Delle specie di cinghiali laureati in matematica pura”.
Dopo la Belle Epoque, invece, l'importanza, oltre al lavoro, viene attribuita al tempo libero, utilizzato per divertirsi: nascono così le prime attrazioni(D'altronde, se ci pensiamo, è proprio in quegli anni che i fratelli Lumiere lavorano al cinema).
Oggi vediamo un buon 50% delle persone per la strada “attaccati” al cellulare. Non voglio discutere troppo: sarà per lavoro spesso, quella telefonata, ma non penso che proprio tutte lo siano. E i piaceri sono certo importanti, ma cavoli, un po' di equilibrio, almeno quando si cammina per la strada!
Gli elementi di cultura stanno diventando sempre più di nicchia. Pensiamo ai pienoni per ogni spettacolo teatrale, all'importanza della critica del pubblico e agli applausi: ora vi sono molte meno rappresentazioni e tanti altri elementi di cultura sono così: ormai rimasti puramente rappresentativi, perché la cultura ormai è altra.
Molti potranno obiettare che questa è soltanto evoluzione, che nel corso della storia è continua, ma come possiamo mettere a confronto il tempo passato a giocare a Ruzzle e quello passato a vedere il Nabucco?
Come possiamo pensare che in Italia vi siano quasi più scrittori che lettori?
Come possiamo pensare, infine, che ai telegiornali invece di parlare delle grandi guerre che affliggono i nostri giorno del NOSTRO mondo, parlano invece del piatto preferito di Justin Bieber?
L'opinione pubblica, ormai, è fortemente incentrata sui vari delitti: Jara, Chiara Poggi, Avetrana, sono oggi termini molto più conosciuti di Baudelaire, di Shakespeare, di Baratono, e che possiamo farci, noi?
La risposta da dare non è certo facile, ed esporla in un saggio breve di poche pagine pensando che sia completa non è certo opportuno, ma posso fornirvi alcune linee di pensiero su cui lascirvi avviare la vostra riflessione(D'altronde non tutti concorderebbero con la mia visione, ma vi sono fatti che son lì, son quelli, e non si può fare nulla per modificarli, perché su un albero c'è non si può dire che non sia presente).
Si potrebbe anche pensare che “Non è un mio problema”. Ma come? Ed è un tuo problema occuparti di quanto pesa il nuovo canarino di Paris Hilton?
La risposta potrebbe essere: “Sono informazioni che mi fanno piacere. Lavoro tutto il giorno e non voglio pensare alla biochimica, quando torno a casa”.
Benissimo, ognuno la pensa alla sua maniera. Sei liberissimo si sapere quanto pesa questo benedetto celebre canarino, ma devi essere a conoscenza dei problemi più grandi del nostro mondo!
Perché se il popolo è ignorante il sovrano può fare tutto quello che vuole!
Questo non significa dovere andare a teatro tutte le sere e neppure una volta rimanere a casa a vedere “Paperissima sprint”, significa avere quanto meno una visione d'insieme, significa avere un pensiero critico e sapere giudicare un dato operato.
Perché noi siamo gli elettori di questo paese. Dovremmo essere un minimo informati sul pensiero di chi votiamo, o ci piace solamente il suo cartellone elettorale? D'altronde oggi i politici spendono di più per il cartello elettorale(E per le tecniche di persuasione che dovrebbero agire in chi lo guarda, studiate da figure apposite), invece che diffondere la propria linea di pensiero.
Molti, oggi, pensano che i fatti siano molto più importanti dei pensieri. In una società sana come da modello aristotelico questo discorso non ha senso, perché se ad ogni azione corrisponde una reazione, questa corrisponderà anche ad un pensiero, perché anche quella è un'azione, e noi dobbiamo capire dalla maniera di parlare e di divulgare le proprie opinioni da parte di un politico, se quello andrà dritto ai fatti o continuerà ad arringare.
In somma, come ci dice il signor George Orwell: “Occorre un grande sforzo per vedere quanto abbiamo sotto il naso”, ed è proprio vero. E per vedere tutto, e dico proprio tutto, anche ciò che è invisibile all'occhio, occorre avere un pensiero critico che, negli ultimi tempi, si sta parecchio perdendo a discapito della cultura che ci caratterizza e che ora sembra uniformarci al modello importato americano(Ora non voglio criticarlo, ma sicuramente ve ne sono di più ricchi, e se ci pensate anche loro fanno autocritica: all'EXPO 2015 il loro tunnel finisce in un Mc Donald's e non ci credo che loro si siano voluti vantare di quella cultura infetta).
Abbiamo il diritto di pensarla come vogliamo, ma bisogna prima di tutto conoscere. E quando tutti gli abitanti di questo mondo conosceranno, ho idea che le cose funzionerebbero in maniera molto diversa(Molto migliore), e questo sottolinea che l'unico male del mondo è proprio l'ignoranza.
Insomma, restiamo umani.

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