sabato 20 febbraio 2016

MORTE DI UMBERTO ECO

MORTE DI UMBERTO ECO

Nella notte tra il 19 e il 20 febbraio 2016 l'Italia ha perso un grandissimo scrittore, un illustre semiologo e un magnifico filosofo in una volta sola, con la morte di Umberto Eco, avvenuta all'età di 84 anni, nella sua abitazione di Alessandria.
Lo annunciano i parenti e gli articoli su "La repubblica", quotidiano con cui Eco ha spesso collaborato. Pubblicò l'ultimo romanzo nel 2015, e stava lavorando ad un nuovo romanzo, che sarà comunque pubblicato prossimamente. L'ultima apparizione pubblica ad Alessandria, in settembre.

O capitano, capitano, mio capitano
Lo scrittore era recentemente diventato capitano de "La nave di Teseo", in collaborazione con Elisabetta Sgarbi, per contrastare l'enorme fenomeno Mondadori-Rizzoli-Mondarizzoli, come li chiamava Umberto-, dunque una morte inaspettata, come quelle che colgono i protagonisti dei suoi romanzi. Tra i suoi lavori di narrativa più famosi troviamo "Il nome della rosa", titolo odiato da Eco, che lo definì il suo peggiore lavoro, ma quello che attirò di più l'attenzione del pubblico. Scrisse anche "Il pendolo di Foucault" e continuò a tenere conferenze fino a pochi mesi fa.

Lo strano caso di Harper Lee
Ricordiamo anche la morte della scrittrice americana Harper Lee, autrice de "Il buio oltre la siepe". Pubblicò l'ultimo romanzo poco tempo fa, affermando di avere ritrovato il manoscritto pensando di averlo perso per sempre(Lo scrisse molti anni fa). Ed ora è morta, a soli poche settimane dalla pubblicazione.
Accade nella storia della letteratura che avvengano sincronie, qualcuno ha parlato di transmigrazione di anime, o semplicemente casualità, come è una casualità quella di questa notte: due grandi scrittori morti a poche ore di distanza l'uno dell'altra, il primo a 84 anni e l'altra ad 89, lontani di casa, ma vicini di lavoro.

Un nobel a portata di mano
Il grande scrittore italiano avrebbe-probabilmente- presto riportato lustro alla letteratura italiana, che pure non vede un nobel per la letteratura dal 1997(Dario Fo), invece non ne ha avuto tempo. Chissà, magari era d'accordo con Sartre, lo scrittore francese-l'unico ad avere rifiutato il premio- il quale affermava che l'operato di uno scrittore può essere giudicato solo dopo la sua morte. Ora nel mondo tutti sentiranno la mancanza della visione del mondo(La "visio mondi") di Eco, che vendette più di 14 milioni di copie dei suoi libri nel mondo.

Umberto, il tuo nome farà Eco
Quando scrittori del calibro di Eco muoiono, l'oblio non è inevitabile. Se io ora dicessi Manzoni, Alighieri, Petrarca, sono tutte persone vissute centinaia di anni fa, che fanno durare il loro nome nel tempo. E più dura, più li onora, questi geniali autori che hanno dedicato la loro esistenza a lasciare opere che finiranno nella storia e sui banchi di scuola di ogni studente nel mondo. In tanti hanno avuto successo solo dopo la morte; nel caso di Umberto solo il tempo sottrarrà ogni dubbio, per questo scrittore che è divenuto famoso in vita, ma forse non quanto avrebbe effettivamente meritato. Il suo nome farà Eco e darà indicazione ai tanti aspiranti semiologi, filosofi e romanzieri dispersi nella grotta del loro lavoro.

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