domenica 14 giugno 2015

AFORISMI E RIFLESSIONI

CULTURA D'ESTATE 04

Mi scuso per il ritardo di questo post. Tra poco vi raggiungerà quello successivo.

Inizio col commentare degli aforismi, e poi vi incollo una bella poesia, questa volta non mia.

Ah, volevo dirvi che ieri sono andato a teatro a vedere il rugantino. Che meraviglia! Conoscevo personalmente molti degli attori e sono rimasto emozionato da come tutto, a partire dagli attori ad arrivare alla regia e alla sceneggiatura, è stato perfetto. E questo è il mio invito, a tutti, ad andare a teatro, e a sostenere questo settore, che secondo me è in perdita, perlomeno di popolarità, e invece è una cosa talmente bella che va assolutamente portata avanti. La prima sera che ne avete possibilità, andateci! Un buon Pirandello non ha mai prezzo.

Ne commenterò sei, come quelli che vi ho incollato l'altra sera.

1) Per vedere cosa c'è sotto il proprio naso, occorre un grande sforzo.
George Orwell

Che aspettarsi dall'autore di 1984? Libro meraviglioso che vi propongo di leggere assieme ad un altra meraviglia del suo genere, che è Fahreneit 451, di Rad Bradbury. Comunque se ci riflettiamo, perché ogni tanto bisogna riflettere anche sulle cose meno allegre, non è solo un riferimento al suo libro o una critica, ma è una verità: quante volte ci accorgiamo dopo di qualcosa che ci è accaduto, eppure era così palese! E a noi è sfuggita. Come dice il maestro Edgar Allan Poe, ne "La lettera rubata": La maniera migliore per nascondere qualcosa è renderla visibile a tutti.

2) Nelle mie fotografie non ho mai ottenuto il risultato che mi aspettavo prima di scattare. Dopo lo sviluppo erano sempre migliori oppure peggiori.
D. Arbus.

Se devo dire la verità la Arbus non mi è mai andata a genio, sia per la vita sregolata che per le tematiche trattate, e d'altronde non so come collegare questa frase a qualcosa che sia diverso dalla fotografia, quindi la lascio così, per non rovinarla con interpretazioni sbagliate.

3) La realtà è meno importante dell'immaginazione, la realtà è limitata, l'immaginazione abbraccia l'universo...
Albert Einstein

Einstein diceva anche:"Se avessi un'ora per cercare di salvare il mondo, userei i primi 55 minuti a pensare a come fare", a pensare, appunto, con la propria immaginazione(E in questo caso anche le proprie conoscenze) ad un'astrazione, o a qualcosa che, insomma, prima non esisteva. Ed è vero, e questo dimostra la tesi portata avanti dalla frase. Trovo che tutti, oggi stesso, a questo mondo, i 7 miliardi di persone intere, i malati, i bambini, i vecchi, dovrebbero riflettere a modo loro sulla frase "La realtà è limitata". Einstein poi è sempre motivazionale, quindi buon lavoro!

4)Datemi della materia, e con essa io creerò il mondo.
Immanuel Kant

Ah be', Kant era molto bravo nel settore manuale, ha inventato il Kantiere, e aveva anche una bella voce, Kantava sempre! A parte gli scherzi, troppo facili su Kant(La prossima volta me la prenderò con uno della mia taglia), questa frase è una storpiatura della più classica: "Datemi una leva e un punto d'appoggio e io vi solleverò il mondo". E' una frase molto bella da dire per un uomo affermato, è una frase narcisistica, la quale comunica che se l'operante ha i mezzi, può fare quel che vuole! Con della materia si può creare il mondo, è vero, ma per un uomo, fino a prova contraria, per il momento è stato impossibile. Come sollevare il mondo col punto d'appoggio e la leva.

5) I sogni sono desideri che l'uomo tiene nascosti anche a sé stesso.
Akira Kurosawa

Che bella questa frase! Mi ricorda tanto la canzone che faceva: "I sogni son desideri", trovate il link qui, e il video in fondo al post.https://youtu.be/EkzKNBNAF_I
Comunque la frase del maestro regista è inconfutabile, in quanto ha anche fondamenti scientifici: i sogni che facciamo li teniamo nascosti a noi inconsciamente, proprio perché fanno parte del subconscio, in realtà ci sono cose che sappiamo, ma che non sappiamo di sapere.

6)Una piccola inesattezza qualche volta risparmia tonnellate di spiegazioni.
Saki

Se l'italiano, a differenza del latino, è una lingua prolissa, ci metteremo ancora di più a spiegare tutte le cose. Poi vi sono le cosiddette "Bugie a fin di bene", che è sempre meglio usare, qundo evitano vietroppo lunghe e complesse, d'altronde ricordiamo che il nostro tempo è limitato, e proprio per questo dobbiamo usarlo al meglio. La frase "Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo" è spesso male interpretata, chi, se avesse ancora solo un giorno di vita, penserebbe alla cultura, se non un gruppo di pochi intimi? Chi leggerebbe un libro e ricorderebbe Flaubert che diceva: "Non leggete per la cultura, non leggete per l'intelletto, leggete per vivere"? Appunto, pochi, come quindi è sbagliata l'ancora più comune "Si vive una volta sola", appunto perché si vive una volta sola cerchiamo di crearci un mondo di realtà e fantasia perfetta. E poi, come diceva Edgar Allan Poe: "Credete alla metà di ciò che vedete e a nulla di quello che sentite".

Qui di seguito invece vi incollo il testo di Annabel Lee, poesia di Edgar Allan Poe, robabilemnte dedicata all'amata morta, ma nessuno potrà mai saperlo con certezza. Infine, in fondo, troverete il link al video di Baglioni che fa una versione con una traduzione di tutto rispetto in italiano, anche se qualcuno ha detto che "tradurre è un crimine" e non ha tutti i torti, ma per la conoscenza si possono anche commettere, questi crimini. Baglioni la compose a 16 anni, e fu la canzone che gli valse la scalata verso le vette della musica italiana.

https://www.youtube.com/watch?v=3c05H7YGiBk

Annabel Lee

BY EDGAR ALLAN POE
It was many and many a year ago,
   In a kingdom by the sea,
That a maiden there lived whom you may know
   By the name of Annabel Lee;
And this maiden she lived with no other thought
   Than to love and be loved by me.

I was a child and she was a child,
   In this kingdom by the sea,
But we loved with a love that was more than love—
   I and my Annabel Lee—
With a love that the wingèd seraphs of Heaven
   Coveted her and me.

And this was the reason that, long ago,
   In this kingdom by the sea,
A wind blew out of a cloud, chilling
   My beautiful Annabel Lee;
So that her highborn kinsmen came
   And bore her away from me,
To shut her up in a sepulchre
   In this kingdom by the sea.

The angels, not half so happy in Heaven,
   Went envying her and me—
Yes!—that was the reason (as all men know,
   In this kingdom by the sea)
That the wind came out of the cloud by night,
   Chilling and killing my Annabel Lee.

But our love it was stronger by far than the love
   Of those who were older than we—
   Of many far wiser than we—
And neither the angels in Heaven above
   Nor the demons down under the sea
Can ever dissever my soul from the soul
   Of the beautiful Annabel Lee;

For the moon never beams, without bringing me dreams
   Of the beautiful Annabel Lee;
And the stars never rise, but I feel the bright eyes
   Of the beautiful Annabel Lee;
And so, all the night-tide, I lie down by the side
   Of my darling—my darling—my life and my bride,
   In her sepulchre there by the sea—
   In her tomb by the sounding sea.

E in italiano

Annabel Lee

Archiviato in Poesie il 27 febbraio 2007 - 12 commenti
Or son molti e molti anni
che in un regno in riva al mare
viveva una fanciulla che col nome
chiamerete di ANNABEL LEE:
e viveva questa fanciulla con non altro pensiero
che d’amarmi e d’essere amata da me.
Io ero un bimbo e lei una bimba,
in questo regno in riva al mare;
ma ci amavamo d’un amore ch’era più che amore
io e la mia ANNABEL LEE
d’un amore che gli alati serafini in cielo
invidiavano a lei ed a me.
E fu per questo che -oh, molto tempo fa-
in questo regno in riva al mare
un vento soffiò da una nube, raggelando
la mia bella ANNABEL LEE;
così che vennero i suoi nobili parenti
e la portarono da me lontano
per rinchiuderla in un sepolcro
in questo regno in riva al mare.
Gli angeli, non così felici in cielo come noi,
a lei e a me portarono invidia –
oh sì! E fu per questo (e tutti ben lo sanno
in questo regno in riva al mare)
che quel vento irruppe una notte dalla nube
raggelando e uccidendo la mia bella ANNABEL LEE.
Ma molto era più forte il nostro amore
che l’amor d’altri di noi più grandi-
che l’amor d’altri di noi più savi-
e né gli angeli lassù nel cielo
né i demoni dentro il profondo mare
mai potran separare la mia anima dall’anima
della bella ANNABEL LEE:
giacché mai raggia la luna che non mi porti sogni
della bella ANNABEL LEE;
e mai stella si leva ch’io non senta i fulgenti occhi della bella ANNABEL LEE:
e così, nelle notti, al fianco io giaccio
del mio amore – mio amore – mia vita e mia sposa,
nel suo sepolcro lì in riva al mare,
nella sua tomba in riva al risonante mare.
Traduzione di Marta Lettieri.
Pescata dal blog-bellissimo- di Daniele Imperi, Edgar Allan Poe, dello stesso blogger vi consiglio anche "PENNA BLU".

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