lunedì 22 giugno 2015

SPLEEN ARROGANTE

CULTURA D'ESTATE 12
Oggi vi incollo un mio SPLEEN, un po' arrogante in un nuovo stile da me coniato.
Vietato incollarne anche la più piccola parte in un altro posto senza avere chiesto l'autorizzazione in un commento.
Lo stile che vi presento è lo Stile Universale Personale(SUP)

SPLEEN

Scrivo liberamente
Non curando metrica alcuna, libero navigatore
In acque sicure, ma con ardore
Non sempre le rime inserisco
Ma certo mi diletto, lo ribadisco
Mi diverte scriver cose farabutte
Che altri potranno giudicare brutte
Il mio gioco è questo, così è qua
Se non vi pare, andatevene di là

La scienza non è il letto
Per rimuginare su un cuscino
Silenzio arriva repentino
Di luce e morbidezza
L'arte irrompe sovrana
E strappa ogni cosa che trova
La scienza non può nulla
E lascia soluzioni senza senso
Il nostro destino è morire
Voi non potete sapere ciò che penso

E i miei pensieri sempre rimarranno
Celati nell'ombra loro non hanno
Da trovar di che esprimersi in versi continui
Versi versi, e che versi? Ora della poesia
Me ne faccio un baffo, alla prosa io passo

Correva l'anno migliore del mondo quando quell'uomo si allontanò a bordo del suo treno.
Eppur non seppi più nulla, non ero su quel treno. E mi confusi! Per la miseria, così tante persone da seguire con lo sguardo e con la mente, ma soprattutto fisicamente. (Be poetic, even in prose(Charles Baudelaire))E più lo penso più mi deprime questo ardire ad un ardore che non esiste e nuoce di continuo a me stesso. Ed io che ho fatto? Intanto ho seguito quell'individuo. Se altro non si può fare che seguir un singolo, lo prenderò da esempio per tutte le altre persone.
Perché non siam nati uguali? Tutti con uno stesso mondo e una stessa missione? Tutte azioni uguali in tempi uguali, assassini con samaritani, samaritani con ladri e bestemmiatori. Ottici con chimici, suonatori con malati di cuore. (Ma ora tutti dormono dormono dormono sulla collina).
Dov'è che ho messo quella logica che mi è stata inculcata? Il segreto non è proprio inculcare! Stolto d'un lettore! Se così la pensi non leggermi affatto. E' molto semplice da spiegare, ma abbi un po' di intelletto. Non è forse un segreto che si tiene alla popolazione? Eppur alcuni lo hanno dentro di sé. Il tempo passa ed io non faccio che pensarci: il passato, il futuro, le cose che non si posson controllare, mi diranno: vatti a far ricoverare. Ma pazienza! Questo è il sacrificio dell'autore. Che perlomeno conosce la lingua più del suo lettore.

Ibbiribì ibbiribà, vuolsì così colà
Che il lonfo più non grida
Ma ad un busto di Minerva ora posa
come d'autunno m'illumino
d'un segreto assai latente
Che pell'atomo opaco de'male
Non voglio svelare al lettore
Lo impiccheranno, non ha vent'anni ancora!
Urleranno alcuni. “Mai più!” sentenzierà
il feral augel di Pluto: ancor non avete capito?
La morte ci riserva quel che lei stessa vuole
E chi è lei? L'essere più vile! Che quel che non sa fa
Ma con sicurezza! E non esita sul grilletto!
E se il cammino dell'uomo timorato è minacciato
da ogni parte dall'iniquità di tutti, c'entra forse il destino?
Giammai esistito! Progredire di eventi in niuna parte
Essi sono tra loro collegati. E se occorre un grande sforzo
Per veder ciò che si ha sotto il naso, credete: date retta:
una metà di ciò che vedete è vero, ma nulla di ciò che sentite
Si sa che i marinai si dilettano a catturare albatri,
grossi uccelli di mare, eppur che male c'è a pensare
di dover fare di tutto pur di arrivare a conoscere
La Verità dell'Universo?! E con misera umiltà non più
accondiscendente, la barca è la stessa, lettore,
Il segreto io ora mi appresto a svelare con ardore
E' questo il dramma chiamato Uomo, e il suo eroe è il verme conquistatore!


E con tutti gli altri passeggeri l'uomo che prese il treno, morì.

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