lunedì 22 giugno 2015

IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE

CULTURA D'ESTATE 11

Oggi vi parlerò del conflitto israelo-palestinese. Non che sia il conflitto più grave che affligge questo mondo(Anche se è un grande problema comunque) ma è fortemente rappresentativo per stigmatizzarvi l'odio nei confronti dei popoli ed analizzare come si svolgono le guerre moderne.

In questo momento voglio parlarvi chiaro e non userò mezzi termini poiché tutti devono conoscere la verità; si potranno avere idee differenti, ma innanzitutto è importante avere presente quel che succede realmente sul nostro mondo, dato che è lo stesso per tutti noi. E poi, con la minaccia dei gruppi terroristici e dei vari conflitti internazionali prima o poi rischiamo di ritrovarci in guerra anche noi. In fondo se ci pensate la situazione non è poi così stabile.

Ma partiamo dall'inizio. Proprio inizio inizio, quando nel 1948 lo stato di Israele viene fondato. Ma fondato da chi? In pratica dall'ONU, che REGALA, perché ce lo dobbiamo dire in termini chiari, un piccolo pezzo di terra RUBANDOLO ai paesi arabi. Cioè regala cose non proprie. Detto questo i paesi che circondavano Israele avevano tutto il diritto di essere recalcitranti nel riconoscere l'indipendenza e la realtà di quel piccolo staterello insinuato in mezzo a loro giganti. E pian piano Israele ha iniziato ad allargarsi, occupando tutti i territori palestinesi e spingendosi sempre più in là fino ad arrivare ai confini che ha oggi. Gli stati interessati hanno cercato di proteggersi, ma Israele aveva gli USA dalla loro parte, e come potevano salvarsi? Anche l'Egitto, dominato da un grande pragmatico e pacifico come Nasser, fu costretto ad entrare in guerra, eppure perse comunque.

E ora riflettiamo. Un popolo palestinese, povero e non istruito a confronto con un popolo israelo-americano, ricco, potente ed istruito. Chi vincerà? Lascio a voi le conclusioni inerenti a questa domanda.

La cosa triste è che in pochi sono a conoscenza di questa breve storia, comunque breve, anche se qui l'ho resa nella maniera iù sintetica che mi sarebbe potuta riuscire, poi è chiaro che come in tutte le storie ci sono mille sfaccettature.

Il libro consigliato di oggi è "Sognando Palestina", un libro scritto da una palestinese che vive in Italia e ha quindici anni. O meglio, li aveva quando ha scritto il libro. E per quell'età fidatevi che è un libro davvero meraviglioso. Storie di amicizia che si intrecciano nel bel mezzo della guerra. Ho apprezzato in certi punti la mancanza totale di punteggiatura. In quei momenti mi immaginavo la scrittrice pigiare i tasti della tastiera concentratissima e presa dall'ispirazione, senza potersi curare di una banale e conformista punteggiatura. Anche Saramago lo faceva.

Insomma questa è la storia della martoriata Palestina, che ora cerca di ritagliarsi un piccolo pezzo attorno ad Israele, eppure viene massacrata di continuo. Se seguite la cronaca ad esempio di MISNA, assolutamente imparziale per qualsiasi argomento trattato, o seguite comunque blog di parte, potrete veramente capire quali massacri la Palestina subisce. Le ruspe che distruggono interi villaggi, i soldati nelle case dei civili a picchiare donne e bambini. Insomma, un'esagerazione.

E la colpa di chi è? Dell'Occidente, naturalmente, specie degli USA. Costoro devono sempre ficcare il becco negli affari altrui. E che se ne fanno? Ci guadagnano, certo, col commercio di armi. E se Israele è stato fondato è solo per la politica attuata negli anni '40 dai fascisti vari.

Insomma, se stiamo a vedere le varie parti si può capire perché spesso il mondo arabo ce la possa avere con noi, ma non voglio certo giustificare i terroristi.
Andrebbero giudicati i vari crimini di guerra condotti dal 1948 a questa parte, come si è fatto con i fascisti, perché i sionisti sono i nuovi fascisti, che godono di una meritocrazia non meritata  di certo della ostentata simpatia dei vari paesi occidentali, e, sempre i sionisti, sembrano dovere restituire tutti i mali che hanno ricevuto.

Ho scritto questo post sperando che anche solo una persona, incuriosita, ora ne sappia di più e possa riflettere maggiormente. In caso fossi stato arrogante, credete, non s'è fatto apposta.

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