giovedì 9 luglio 2015

AKIRA KUROSAWA E IKIRU

AKIRA KUROSAWA E IL SUO IKIRU

CULTURA D'ESTATE 31

Buon giovedì a tutti!
Quest'oggi la nostra dose quotidiana indispensabile di lettura dipenderà da Akira Kurosawa, grande regista giapponese attivo nel Novecento(Specie negli anni '50, ma non solo).
Una foto del regista

QUALCOSA SUL REGISTA
Nacque nel 1910 e morì nel 1998(La sua ultima opera risale al 1993, e la sua prima al 1943).
Fu regista, ma anche sceneggiatore, scrittore, produttore cinematografico e altro ancora.
Ed ecco quello che apprendo io ora grazie a wikipedia
Discendente di una nobile famiglia di samurai, ultimogenito di Isamu e Shima, la sua famiglia era composta da tre fratelli e quattro sorelle[1]. Akira non ebbe mai modo di conoscere uno dei suoi fratelli, che morì prima della sua nascita, e una delle sue sorelle fu uccisa da una malattia quando lui aveva dieci anni. Nel periodo scolastico, iniziò a interessarsi al disegno, alla pittura e al teatro, ma divenne anche un esperto di kendo e un appassionato di golf. Fu per merito del fratello Heigo, esperto e appassionato di cinema, che Akira inizierà ad avvicinarsi a quello che sarebbe stato il suo campo. Il fratello, suicidatosi poi nel 1930, fece nascere in lui la passione per la letteratura e in particolar modo per William Shakespeare.
Poster del film I sette samurai del 1954, uno dei film più noti del regista
Nel frattempo, Kurosawa intraprende l'attività di 'benshi', commentatore di film musicali, che gli permette di conoscere le produzioni dei registi dell'epoca. Nel 1936, viene assunto da una casa di produzione cinematografica come assistente regista. Dopo un periodo di collaborazione con Kajirō Yamamoto, sotto la cui direzione gli viene affidata, per la prima volta, la sceneggiatura de Il cavallo, intraprese una propria carriera da cineasta. Kurosawa nel corso della sua vita vide il Giappone cambiare completamente, passando da nazione sotto un regime totalitario con ambizioni militari a potenza economica pacifista. Anche se è particolarmente ricordato per i suoi primi film girati a cavallo degli anni cinquanta e sessanta, Kurosawa continuò a scrivere e dirigere film fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1998.
I più famosi film di Kurosawa sono ambientati nel periodo feudale dell'impero del Giappone (circa XIII secolo -XVII secolo). Alcune della trame delle sue pellicole sono adattamenti (più o meno fedeli) di opere diShakespeare, come Ran (1985), basata sul Re Lear, e Il trono di sangue, basato sul MacbethLa fortezza nascosta, la storia di una principessa, un generale, e due contadini ignoranti e avidi, ha avuto una notevole influenza su George Lucas per la creazione della saga di Star Wars. Gli altri film più conosciuti di Kurosawa, sempre improntati sulle figure mitiche ed epiche dei Samurai, sono Rashōmon (vincitore del Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1951, un premio che fece acquisire notorietà al regista e che aprì le porte dell'Occidente al cinema giapponese), I sette samurai, più tardi rielaborato nel western I magnifici sette, e La sfida del Samurai, che fornì la base per il primo spaghetti-western di Sergio Leone con Clint EastwoodPer un pugno di dollariYojimbo vide anche un sequelSanjuro.
Kurosawa diresse anche molti adattamenti di classici della letteratura russa, incluso L'idiota, tratto dal romanzoomonimo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, e I bassifondi, tratto dal romanzo omonimo di Maksim Gorkij, ma anche di autori quali Arsenev Nel profondo Ussuri e Dersu Uzala per girare il film omonimo. Anatomia di un rapimento è invece basato su Due colpi in uno dello scrittore statunitense Ed McBain. Sedici dei suoi film, realizzati tra il 1948 e il 1964, sono interpretati da alcuni attori ricorrenti, tra i quali spicca Toshiro Mifune, la cui collaborazione con il regista cominciò nel 1948 con L'angelo ubriaco e terminò nel 1965 con Barbarossa.
Dopo questo film, Kurosawa passò dal bianco e nero al colore, cambiando anche lo stile, che precedentemente era caratterizzato da una tendenza costante all'epico. Il suo film seguente Dodes'ka-den, film a episodi incentrati sui disadattati e gli emarginati prodotti dalla società giapponese, non si rivelò un successo. Kurosawa cominciò allora a lavorare su un progetto di HollywoodTora! Tora! Tora!; ma la 20th Century Fox lo rimpiazzò con Kinji Fukasaku prima che il film fosse completato.
Dopo questo smacco, Kurosawa, in linea con lo spirito giapponese che aveva dipinto nei suoi film, tentò il suicidio, sopravvivendo. Girò allora numerosi altri film:Dersu Uzala, girato in Unione Sovietica e ambientato in Siberia nei primi anni del XX secolo, vinse un premio Oscar per il miglior film stranieroKagemusha(coprodotto da Francis Ford Coppola e George Lucas) che si aggiudicò invece la Palma d'oro ex aequo con All That Jazz - Lo spettacolo continua, la storia di un uomo che è il sosia di un nobile medievale e che prenderà possesso della sua identità; Ran, prodotto questa volta con la Francia, divenne un vero e proprio successo internazionale, ed è da molti considerato il massimo raggiungimento artistico della carriera di Kurosawa. Gli ultimi film del regista comprendono Sogni,Rapsodia in agosto e Madadayo - Il compleanno.
Il suo stile semplice ma estremamente spettacolare e la sua capacità di alternare toni lievi e grotteschi ad altri gravi e tragici, hanno contribuito alla creazione di un cinema epico e privo di retorica, e dunque classico e innovativo allo stesso tempo.


E questi sono tutti i suoi film. Per una volta abbiamo una lista precisa. Questi ha fatto e null'altro. Una vita esplorabile in ordine logico o cronologico.

E questi i premi che ha vinto in vita. Sono parecchi.

Premio Oscar[modifica | modifica wikitesto]

Leone d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Palma d'oro[modifica | modifica wikitesto]

  • 1980 - Kagemusha - L'ombra del guerriero

David di Donatello[modifica | modifica wikitesto]

Nastri d'argento[modifica | modifica wikitesto]

Orso d'argento[modifica | modifica wikitesto]



QUALCOSA SULL'OPERA

Ikiru, che in italiano significa Vivere, è un film che ho visto recentemente e che mi ha aiutato moltissimo per il periodo che sto vivendo. Si parla del tema dell'utilità, con centro in un'unica domanda: "E' veramente utile quello che sto facendo?", dalla quale deriva anche la domanda: "Fino ad ora, è stato utile, c'è stato qualcosa di utile in tutto quel che ho fatto?", e una volta provato a rispondere come si può, che la risposta sia positiva o negativa ci si chiede: "E per il futuro? Come faccio a rendermi utile?".
Sono queste delle domande complicatissime alle quali non si può rispondere alla veloce, e per prima cosa, per introduzione all'argomento, si può vedere questo film di Kurosawa.
La pellicola tratta di un uomo con trent'anni di carriera onorata(Pensate che in tutti i trent'anni non ha fatto neppure un giorno di assenza(Neppure uno!). Impiegato del comune e capo di una sezione, con la complicata burocrazia del Giappone di allora(Non che ora sia diverso, o che qua sia meno complicato), non è mai riuscito a risolvere molte questioni importanti, per quanto lui potesse impegnarsi.
Non voglio spoilerarvi troppo, ma poi fu segnato da un evento che gli fece porre le tre domande di cui abbiamo parlato prima. Utilità, prima al presente, poi al passato, e poi una bella applicazione al futuro. E da qui inizia la parte più bella del film. Il protagonista, confuso, poi ritroverà la sua strada.
Un film bello perché va contro il conformismo della nostra società, e in particolare contro quello giapponese. Credo davvero che la cultura giapponese sia la migliore del mondo, ma voi pensate a tutto il conformismo impiegato anche nel fare un semplicissimo discorso. Lo ammettono tutti i più grandi esperti, il peggior handicap giapponese è questo: il saper prevedere qualsiasi parola la persona con cui stai parlando dirà, ma non si riuscirà mai a scrutare i suoi pensieri, talvolta totalmente differenti. E guai a chi non è educato in questa visione.
Insomma, un film tra pregi e difetti di un Giappone bellissimo "rallentato" da un'altra faccia della cultura, faccia che il protagonista cerca di non guardare negli occhi.

E VOI?
Pensate di guardare questo film? Avete già visto film dello stesso regista? Commentate, dai, commentate!

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