giovedì 2 luglio 2015

STORIA DI UN MITO: MURAKAMI HARUKI

STORIA DI UN MITO: MURAKAMI HARUKI

CULTURA D'ESTATE 23

Ho scritto prima cognome e poi nome come in tutti i nomi giapponesi, che pretendono di vedere prima il cognome e poi il nome, appunto, e, l'unica eccezione che mi può venire in mente è per Banana Yoshimoto, che ha richiesto espressamente un'eccezione(E ricordiamo comunque che il nome Banana è uno pseudonimo, per chi non lo sapesse, di Mahoko). Oggi quindi vediamo qualcosa su questo straordinario scrittore, molto attivo(Qualche giorno fa è uscito qui in Italia il suo nuovo libro "Uomini senza donne".

CHI E' LUI
Murakami è un uomo di quasi settant'anni che ha talmente tante energie da svegliarsi alle 4 di mattina per iniziare a scrivere, e per smettere solo sei ore dopo, a mezzogiorno. Rivela in un'intervista:"Quando mi siedo alla scrivania è sempre un divertimento, perché neppure io so cosa scriverò oggi", ed è meraviglioso. Facciamo un parallelismo, come abbiamo fatto prima, con Banana Yoshimoto: lei invece, a riguardo dice:"Mi sento quasi in copa nello scrivere le mie storie in quanto esse diventano per me un divertimento". Cara Banana non vedo proprio di che ti dovresti vergognare, dato che Confucio diceva(Sì, oggi sono proprio in vena di citazioni):"Fa' un lavoro che ti piaccia e non avrai lavorato neppure un giorno della tua vita".
Sì, di Banana abbiamo parlato spesso, ed è arrivato il momento di sapere che cosa lei pensi di Murakami. E l'hanno chiesto a lei proprio in un'intervista, e forse lei non se l'aspettava, ma ha comunque risposto che è un buon autore, ma che tiene la sua vita troppo segreta, e quando un autore famoso tiene la sua vita privata troppo segreta, finisce per essere osservato in ogni circostanza.
Chissà che Murakami non abbia udito proprio l'intervista alla Yoshimoto, perché, poco dopo, in occasione di un viaggio in Nord Europa, lo stesso Haruki, in una sola intervista, ha detto tutte le cose che non aveva mai detto, si è rivelato del tutto. Che poi, a parte il suo svegliarsi alle 4 di mattina(Ma perché comunque va a dormire alle 21: 30), il suo scrivere sei ore al giorno, il suo andare a correre al parco al pomeriggio e il suo passeggiare con la moglie(Dopo essere andato a correre) e, infine, il suo abitare alle Hawai, per il resto ha una vita completamente normale, e quale scrittore non ha qualche peculiarità? Uno scrittore senza peculiarità d'altronde non potrà diventare, molto probabilmente, un grande scrittore. 
A questo proposito Stephen King ha scritto un libro che avrete sicuramente sentito nominare: "On writing". Se sapete bene l'inglese c'è la versione online in PDF, ma ricordo che è illegale e lo sconsiglio in particolare se avete simpatia per l'autore, che certo non ne sarebbe contento. E nelle librerie in un modo o nell'altro si trova sempre, o in biblioteca, d'altronde. In questo libro anche King si lascia andare e racconta "i segreti" della sua scrittura, per futuri scrittori. E inoltre rivela moltissime curiosità e stranezze sugli altri scrittori. La Allende scrive un libro all'anno perché inizia sempre uno specifico giorno dell'anno (Mi pare l'8 dicembre, ma ora non sono del tutto sicuro), e accende una candela, quando quella candela si spegne lei smette di scrivere. Molti la giudicherebbero pazza. Intanto, abbiamo appurato, se mi seguite da un po', che la pazzia è una cosa assai positiva, in secondo luogo, io penserei solamente "che grande!", perché nella vita lo stile è importante. Curiosi invece sono i due episodi, uno dello stesso King, che dice: "A parte il giorno di Natale e il giorno del mio compleanno, tutti gli altri giorni dell'anno scrivo almeno 5000 parole al giorno. Mi isolo: non riesco a lavorare se non ho il silenzio più assoluto, e non esco da quella stanza se non ho scritto almeno le mie 5000 parole"; e l'episodio di Asimov, che quando veniva intervistato e gli si chiedeva di dire come facesse a scrivere così bene lui diceva:"E che vuoi sapere? Prendo, mi metto in una stanza e scrivo, no?", in modo molto arrogante. Questi sono tutti grandi scrittori e il Murakami di cui oggi parleremo è tra questi.

L'ETERNO CANDIDATO AL NOBEL
Murakami è da diversi anni il favorito candidato al premio Nobel per la letteratura, e nonostante ciò, non l'ha ancora vinto(Ma sono fiducioso che prima o poi lo vincerà), un po' come Di Caprio agli oscar(E sono fiducioso anche per lui).
Da notare un'altra curiosità, sempre derivata da quell'intervista che gli è stata fatta in Nord Europa, in cui Murakami rivela che è ossessionato, letteralmente, dai gatti, dai frigoriferi, e dallo stirare. Studiando un po' la sua biografia e leggendo le sue opere, non mi pare di avere notato le ultime due ossessioni, mentre invece sui gatti ricordiamo che a Tokyo, in corrispondenza degli anni in cui lui iniziò a scrivere, teneva aperto un locale in cui veniva proposta solo musica jazz, e il locale era chiamato "Stregatto", e aveva moltissimi adesivi di felini attaccati al muro.

LE SUE OPERE
La prima opera che lessi di Murakami(E anche l'ultima che ho finito), è stato 1Q84. Non ho letto solo questa opera, come può sembrare, dato che dico che è la prima che ho letto e l'ultima che ho finito, ma in verità è un'opera lunghissima, e dico davvero lunga, articolata in tre libri differenti, ognuno di almeno venticinque capitoli.
1Q84 è un anno, e ogni libro si articola su quattro mesi. Si potrebbero notare delle somiglianze, almeno per il titolo, al 1984 di Orwell. In verità alcuni punti in comune vi sono, ma veramente pochi. Proprio perché Murakami ha voluto ammodernare un'opera dalla tematica sempre attuale e sempre viva.
1Q84 è un libro che davvero consiglio a tutti. Sulle scene di sesso presenti Murakami confessa:"Mi vergogno quando scrivo scene inerenti al sesso, ma sono necessarie per alcune mie opere".
E' uno di quei libri che Calvino avrebbe definito Macrolibri, in quanto comprende tante storie dentro una storia, e, a differenza di altri grandi autori come Manzoni, al quale se togli l'azzeccagarbugli dal capitolo terzo dei suoi Promessi Sposi, non cambia assolutamente nulla per lo svolgimento della storia. Se togli una storia dentro le storie di 1Q84, rischi davvero di sconvolgere tutta la storia.
Dopo avere letto un libro del genere ti senti davvero soddisfatto, ad esempio, conosci magari un compositore dell'est Europa in più, come ad esempio Janajec, perché, incuriosito, se andato a cercarti su youtube la sua sinfonietta, perché Murakami è talmente bravo che non può lasciarti in uno stato di indifferenza.
Uno con simili poteri lo vorrei alla presidenza del mondo, perché significa grandi capacità di amministrazione, ma sono sicuro che lui non accetterebbe mai, ma magari ci scriverebbe una storia.
Insomma, oltre a 1Q84 libro 1, libro 2, libro 3, ha scritto, di molto bello anche Dance dance dance, una storia che può vagamente ricordare Trauma, del nostra Dario Argento, e quindi "A proposito di lei", di Banana Yoshimoto, che è una collaborazione con Dario Argento(D'altronde lei portò lui alla sua tesi di laurea), solo, sicuramente fatto meglio dello stesso Trauma, in quanto un libro è sempre più completo di un film. E con una narrazione di una storia simile non si possono fare strani giochetti, ma solo narrarla come è.
Oppure è bellissimo leggere Norvegian Wood, che prende il titolo dalla relativa canzone del gruppo "The Beatles", che prima si intitolava "Tokyo Blues", delle storie che lasciano dell'amaro in bocca, ma che non si potranno mai scordare.
Altre opere? Ce ne sono tantissime, posso forse elencarvele tutte? Inizieremmo adesso e non finiremmo più, dato che ne sta continuando a scrivere. Ad ogni modo leggetelo, leggetelo, leggetelo.

E VOI?
Che opere avete letto di questo autore giapponese? Oppure, se non avete ancora letto, che opere intendete leggere?

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