domenica 16 agosto 2015

I QUATTROCENTO COLPI

I QUATTROCENTO COLPI

CULTURA D'ESTATE 68


Oggi parliamo di un film. Di letteratura possiamo trovare qualcosa all'interno.
Come per le ultime volte non vi dico nulla e vi lascio al mio commento, ma spero proprio di convincervi a guardarlo, perché quando uscì ebbe successo, ma poi cal, e sarebbe bene che chi non l'avesse visto lo facesse.

Il film è piuttosto vecchio, ancora in bianco e nero, regia di Francois Truffaut, in Francia, nel 1959.
La pellicola è direttamente collegata con i capitoli dei libri di psicologia inerenti l'apprendimento.
Il film vede per protagonista il piccolo Antoine, ragazzo che non ha buoni rapporti con la scuola come non ne ha di buoni con la sua famiglia, dalla quale non è amato, prima dalla madre, e poi dal padre, quando quest'ultimo scopre che la moglie lo tradisce e si sente stufo per i problemi vari causati a lui dal figlio.
Gradualmente la situazione peggiora: il ragazzo, con un amico, comincia a marinare la scuola.
M vi è un'ultima possibilità per il ragazzo di recuperare a scuola con il prossimo tema di francese.
La madre, con la quale i rapporti sono momentaneamente migliorati, fa pressioni su di lui affinché sia la volta buona in cui tutti i problemi si risolvano.
La sera stessa prima del tema Antoine accende una candela d'innanzi alla foto del suo nuovo idolo: Honoré de Balzac.
Ma la stoffa lì vicino prende fuoco e per un po' un incendio non divampò nella casa.
Il padre era su tutte le furie, ma la madre lo fa perdonare, in vista del tema del giorno successivo. Addirittura la sera stessa la famiglia di reca, per la prima volta felicemente, al cinema.
L'indomani il ragazzo svolge il tema ispirandosi a De Balzac, da lui prendendo ispirazione; a casa si mostra ottimista fino al giorno della riconsegna.
A lui viene affidato il voto peggiore di tutta la classe, in quanto, secondo il maestro lui, che non aveva mai fatto nulla di buono, avrebbe direttamente copiato il testo della prova.
I genitori quindi rimangono offesi con lui, e Antoine decide di non fare ritorno a casa. Una notte viene sorpreso a rubare una macchina per scrivere.
Dunque viene messo in un riformatorio, ove la vita per i ragazzi è molto dura.
Se un adolescente non viene compreso(Antoine aveva dodici anni), questo rischia di prendere una brutta piega. Se non riceve una buona educazione, ello non potrà essere soddisfatto e felice.
Quindi, se gli adulti sono stati anche loro ragazzi, farebbero bene a capire quanto succede a loro, immediatamente, e risolvere.
Ma spesso costoro non pensano a quali conseguenze avrà nel tempo questo irresponsabile comportamento, e se un bambino lo si tratta come un adulto malvagio, lui diverrà in futuro un adulto malvagio, e non si può pretendere altrimenti, dato che l'educazione inculcata è stata quella.
Antoine è vissuto negli anni '50, si nota poi così tanta differenza dalla realtà attuale?

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