domenica 30 agosto 2015

IL VALORE DEI LIBRI

IL VALORE DEI LIBRI

CULTURA D'ESTATE 83


Vi avviso: in questo post sarò moralista. Uno come me, che non ha nulla di aggiunto rispetto ad una persona normale, non dovrebbe permettersi di fare il moralista spicciolo, tuttavia, concedetemi almeno un post, su novanta. E in ogni caso io sono sempre qua disposta a scrivere di quel che volete che io scriva, dunque non avete che da scrivermi nei commenti.
Se non vi va di comparire nei commenti, per qualsiasi spiegazione potete benissimo ricorrere all'indirizzo mail fassoladavide@libero.it
Grazie della collaborazione.
Ricordo sempre, invece che fare un post a se, visto che la gente mi sa che si sta seccando, il nuovo link al nuovo sito(Qui smetterò di pubblicare tra altri sette articoli). Letteratura rossa:
letteraturarossa.altervista.org
Come al solito vi chiedo per favore di diffondere.

Dunque, passiamo subito all'argomento di oggi. E' da un po' di tempo che non parlo ai miei lettori a tu per tu. Ho fatto vari articoli di cultura, di ogni genere e specie, e ho l'impressione di avere annoiato parecchie persone, nonostante ciò ora sono qui e farò un post un po' diverso.
D'altronde noi siamo diversi, c'è chi oggi, quando leggerà questo post, penserà male dell'autore e avrebbe preferito uno dei soliti post culturali, chi invece ne sarà contento.
Comunque sono io che scrivo, dunque io cerco di regolarmi come riesco. Nell'impossibilità di accontentare tutto, vi chiedo di pazientare per la mia imperfezione.

Questa notte ho comprato un libro ad un mercatino: Le affinità elettive, di Goethe. Tornando a casa ho pensato a quel libro e mi sono chiesto: ma sono veramente degno di tenere in mano un libro del genere?
Voi considerate che lo scrittore tedesco, di tutte le persone al mondo che abbiano eseguito il test del Quoziente Intellettivo, in tutta la storia, lui è quello che l'ha ottenuto più alto in assoluto, lontano da qualsiasi altro risultato. C'è chi pensa che questo non voglia dire nulla, ma secondo me uno scemo non lo ottiene un risultato del genere.
Non a caso in molti non sono mai riusciti a interpretare certe frasi che lui ha detto, come ad esempio quando era in punto di morte ed ha esclamato :"Più luce!" ed è spirato.
Ordunque, qual è il vero valore di questo libro? Oggetto ridotto a dimensioni quasi tascabili, che posso tenere tranquillamente in mano?
Provate ad annusarlo. Io l'ho fatto per tutto il tempo di ritorno a casa mia. La carta. Ah! La carta! E' tanto valore ma non basta(Anche un libro di Dario Moccia può avere questo odore).
Ma voi pensate all'autore. Quanto lavoro! Quanta dedizione! Certo, non sarò io l'unico a leggere questo libro(La persona con cui ero lo sta attualmente leggendo), ma quando hai il libro in mano pare che lui lo abbia scritto per te, e cavoli, che sensazione!
E allora penso che sì, non sono degno di tenere quel libro, e forse avrei fatto meglio a regalarlo al primo passante; ma no, invece l'ho tenuto, tutto per me, avido, avido lettore insito, o demonio! Ogni qual volta richiede e io leggo! Obbediente servitore!
Elucubrazioni sincere a parte, una domanda mi è poi sorta lontana, finita l'euforia che l'energia che ha sprigionato la carta mi ha dato, è se una persona che non conosca minimamente la letteratura possa apprezzare così a fondo un tale libro.
La risposta sta nell'intelletto. Se quella persona legge(E il problema è indurla a leggere, e ancora prima, di trovare il libro giusto per lei. Come la convinco a leggere uno "pesante" come Goethe?), elabora, critica, allora è ovvio che poi apprezzerà(O non apprezzerà, ma certo avrà compreso il valore dei libri).

Nei libri può esserci di tutto: drammi, sventure, euforie, sentimenti, musica; ma è stato dato loro un giusto valore nella storia?
Scrive Heine: "Là dove si brucino libri si finirà per bruciare anche uomini". Detto fatto. Quante volte un sovrano ha bandito un certo libro? Specie dopo la nascita della stampante, nel 1576 con il tedesco Gutenberg. E l'ultima volta che è stato fatto, durante il fascismo, si è ben finiti per bruciare uomini.
Dunque capite, i libri sono premonitori, gli autori sono sacri, e non molti dovrebbero avere la licenza di scrivere veramente un libro(Un conto è pubblicare su riviste e giornali, o in e-book, o nel blog, un altro è pubblicare un libro), anche perché ad oggi ci sono quasi più scrittori che lettori, e i lettori sono sempre gli stessi.
La lettura si sta riducendo ad una cerchia di pochi eletti, e questo è un gravissimo errore. Molti, così, vengono esclusi dal sapere, dal piacere della conoscenza. Come fai a vivere senza libri?
Scrisse Flaubert: "Non leggere per avere cultura, e neppure per divenire più intelligente, leggi per vivere!", e ne avrebbe dovuto fare un cavallo di battaglia!
Dunque, caro lettore, se sei qua è forse perché già leggi(E se non lo fai, fallo!), dunque, fa la tua azione buona, e fai leggere qualcun altro, fagli leggere qualcosa che a te piace, qualche libro a cui sei affezionato, regalalo, prestalo, fai quello che vuoi, ma, ti scongiuro, fallo leggere, qualsiasi cosa.

Quando un fallace dominatore proibisce una lettura, quello vuole nascondere qualcosa, ed è gran tempo di rivoluzione. Si veda Fahrenheit 451. Fantascienza? Sì, per ora.
Mi è capitato stamani di sentire una vecchia intervista fatta ad Asimov. Aspettate ché ve la recupero.
Eccola qua, ascoltatela.

Ci sarebbero mille cose da dire, e per non essere razzista o lasciare le cose a metà preferisco avere fatto una piccola introduzione, e anche perché molte persone pensano che io, così moralista, non debba permettermi di scrivere cose troppo profonde.
Dunque vi voglio lasciare un ultimo messaggio da portare con voi, venuto fuori proprio da un libro, della filosofa Muriel Barbery, e il suo "L'eleganza del riccio", e davver, credete, davvero, qualche arcan ha costei, quando afferma: "Cercate i sempre nei mai più!"

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